È ormai ora di scrivere l’epilogo…

29 Ottobre 2002

Scritto il 28 ottobre, sera

Il viaggio di ritorno è stato lungo, ed un po’ troppo doloroso per le mie orecchie: ancora ora non le ho recuperate del tutto, e durante la mia permanenza a Padova erano completamente andate… Tutto sommato, comunque, non mi posso lamentare: turbolenze a parte, con Lufthansa si viaggia bene…

Se l’aereo da Francoforte è partito con 40 minuti di ritardo, l’autobus per Padova non è stato da meno: addirittura è saltato , e quello successivo è arrivato in ritardo… Ne ho approfittato per mettere giacca, cravatta e scarpe indiane in una toilette dell’aeroporto veneziano.

Alla fine ho raggiunto Elisa al pub che ha prenotato per la sua festa verso mezzogiorno. Son stato praticamente tutto il tempo a parlare coi genitori di Elisa (finalmente in italiano ), in particolare della mia esperienza aurovilliana e del progetto di Elisa di andare a lavoricchiare per qualche mese in Gran Bretagna.

L’orologio del notebook segna le 23.08: ma in Italia son passate da poco le 6 e mezzo: son fermo nella stazione di Venezia, sulla Freccia della Laguna prenotata al volo per raggiungere i miei in Calabria.

Dopo aver consegnato il regalo ad Elisa (piaciuto, pare ) e aver salutato l’allegra compagnia (tutti personaggi che ricordavo dai tempi dell’Università ), sono infatti venuto a Venezia per incontrare il direttore del famoso ufficio comunale…

No comment sulla discussione. Allucinante. Con banali tecniche retoriche ha cercato di far passare me dalla parte del torto. Alla fine ho strappato la promessa che FORSE a gennaio pagherà  parte del mio lavoro di luglio ed agosto, ma SOLO per un suo atto di magnanimità , nonostante tutto ciò che ho combinato…

Scappato dall’ufficio (anzi direi cacciato via ) ho incontrato la mamma di Karen… Finalmente una bella persona a dare un senso a questa giornata. Tam mater tam filia: simpatica, acuta, disponibile, mi ha messo subito a mio agio iniziandomi a dare del tu. Mi ha offerto un succo di ananas, buon toccasana per me che continuo ad essere malato…

Come ho detto a lei, oggi non è solo la conclusione dell’esperienza aurovillina, ma di tutti questi 5 anni “veneti”: ho rivisto per l’ultima volta molte persone che han rappresentato qualcosa negli scorsi anni, a Padova e Venezia. Di fatto mi son reso conto che non mi rimane granché: non tanto a livello di ricordi, ma proprio di persone. Potrei contare su mezza mano le persone con cui potrei rimanere in contatto, dopo 5 anni di amori, guerre, lavori, sogni.

A questo punto tutto ciò è finito, ho solo voglia di dimenticare il male… L’esperienza e le persone conosciute ad Auroville rappresentano un qualcosa di strano in tutto ciò, forse un ponte che spero non si interrompa nel passaggio alla “nuova vita”.

Ma Karen, Lalit, Mike e così via rischiano di rimanere solo (bei) ricordi. Stringo tutte le dita possibili per non perdere i contatti con Karen, almeno. Ho voluto bene all’affascinante ingegnera venezàan – altoatesina e l’ho apprezzata così tanto da potermi solo augurare che, nella “nuova vita”, incontri solo persone cosà.

Una piccola – grande consolazione mi resta: che degli ultimi anni le uniche persone da salvare senza pensarci 2 volte le ho conosciute on line. Molte di voi leggono queste pagine ed a voi va il mio ringraziamento… Spero che, passata la faticaccia di leggere questo resoconto , vogliate rimanere in contatto. Non so cosa mi riservi la vita nei prossimi mesi e quindi, di conseguenza, cosa possa riservarvi la Cuccia… Spero tornerete a trovarmi…

Ed ora è finita: vi rimando ai prossimi giorni per i titoli di coda…

The end.

Tempo di addii

29 Ottobre 2002

Scritto il 26 ottobre, dopo cena

Temo sia una delle ultime volte che potrò aggiornare questo “resoconto”. E temo che leggerete tutto ciò solo tra diversi giorni… Sono uscito dall’ufficio alle 8 e mezzo passate , ho beccato al volo qualcosa di commestibile (riso zuppa e chapati, come al solito) dalla cucina e ho parlottato un po’ con Maria, la sciura tedesca e Douglas, il ragazzone americano.

Ed ora eccomi qui tutto triste (e stremato ) a ripensare ai primi addii: Luigi e soprattutto Lalit… Una lunga scena d’addio col buon architetto indiano , che poi è tornato a fare un salto con la figlioletta, in modo da aver potuto salutare anche lei… L’ho invitato in Italia, devo dire che eravamo molto affezionati… Una foto scattata ieri sera ci ritrae insieme, ma purtroppo non ho preso nessuna delle foto fatte da Lalit con la sua macchina digitale… Nota a margine: nella foto sono orrendo, con gli occhi rossi, i denti (storti) di fuori, mezzo storto e così via. Anche nelle altre non son preso particolarmente bene. Mi son spaventato guardandomi: se è così che mi vedono gli altri, son messo proprio male…

Domani pranzo organizzato al volo, su iniziativa di Karen (tanto per cambiare: meno male che c’è lei ) con Mike, Anneka, Sherill e conoscendo Karen suppongo anche qualcun’altro… Spero di trovare 5 secondi per dare il mio regalino a Karen e ringraziarla di tutto…

A proposito di regali: quando dovrei comparli? Proverò domattina (sperando che non piova, ma mi meraviglierei se ciò non accadesse, visto i tuoni di stasera), ma non sarei così sicuro di riuscirci: alle 12 passerà  a prendermi Mike per andare insieme alla Ganesh Bakery. Posto scelto da me rispetto al più “occidentale” Solar Café iniziale, perché così il povero Mike può mangiare carne (penso la sogni tutte le notti ), e spero di potergli offire io il pranzo…

C’è un po’ un clima di colonia estiva da scuole medie: che poi è una tesi alquanto azzardata, visto che non ho la minima idea di cosa sia una colonia estiva da scuole medie… Se con Karen c’è stato un rapporto più “adulto”, da buoni conoscenti, con un personaggio come Mike si è creata piuttosto una piccola complicità  da compagni di marachelle, fossero queste parlare malissimo dell’arpia, ascoltare musica ad alto volume nell’ufficio deserto o saltare con la moto sugli speedbreakers aurovilliani…

Sto meditando sui “titoli di coda”, ma non saprei quando scriverli, penso in Calabria… Ci penserò anche domani sera in aeroporto a Madras, dove dovrò aspettare diverse ore. L’arpia ha prenotato il taxi per le 7 e mezzo e l’aereo parte all’1 e 50… Qualcosa mi sfugge…

Il momento alcolico

26 Ottobre 2002

Scritto la notte tra il 25 e il 26 ottobre

Ho bevuto circa mezzo litro di birra, ma con tutta la stanchezza che ho addosso sembra di aver scolato una cisterna…Ormai distrutto dal lavoro a ritmo serratissimo per il maledetto libro europeo , col collo a pezzi ed il relativo mal di testa (troppo tempo fermo nella stessa posizione davanti al PC, diceva stamattina Maria ), ho accettato al volo un invito di Sauro per fare numero all’Amanda Inn, il “lussuoso” albergo di Pondicherry che ospita i personaggi indiani ospiti del workshop sull’energia di oggi e domani.

Un salto qui per mettere qualcosa di pulito (non è che avessi molta scelta ), ed altrettanto per Supriya e Karen. Alla fine ci siamo trovati sul taxi in 8 : io, Karen, Supriya, Sherill, Lalith con moglie e figlia, e l’autista. Ancora una volta Karen ha fatto strike: vestita con un vestito indiano preso in prestito da Supriya, era allo stesso tempo sexy (col collo in bella mostra ), affascinante e tutto quello che volete…

Abbiamo mangiato pollo piccantissimo (buono), pesce (interessante) e vegetables con riso (ti pareva), bevendo birra… Un festival del vizio per il povero Lalit che penso ci guardasse con un certo imbarazzo…

Evviva Karen che beve birra (finalmente una ragazza che capisce i piaceri della vita ), evviva Karen che mette in disordine tutti gli ormoni dalla A alla Z, evviva Karen che domani terrà  il suo intervento very professional davanti agli ospiti del workshop. Soprattutto, evviva Karen che mi ha rapito completamente, e se avessi bevuto un paio di bicchieri di birra in più finalmente le avrei detto quello che provo per lei… Mi mancherà  parecchio il suo sorriso, temo…

Ho parlato con Sherill, soprattutto durante il viaggio di ritorno: personaggio sempre interessante, son contento per Pino che purtorppo tornerà  proprio poche ore dopo la mia partenza da Chennai…

Mi dispiace perdere Lalit e la sua famigliola: col ragazzone (molto sexy anche lui direi, anche Karen concordava stasera) c’è stata una bella amicizia e un crescente rispetto reciproco. Buona fortuna a lui, alla sua moglie intelligente e alla sua figlioletta simpatica…

Si sente aria di titoli di coda, ed è quello che farò nel week-end… Ormai tutto è finito, qui da ieri c’è sciopero dei telefoni e quindi è impossibile connettersi… Temo vedrete queste righe solo dopo il mio arrivo a Tiriolo, e questo mi fa arrabbiare parecchio…

Spero vivamente che domani finirò il lavoraccio… Domenica cercherò di comprare ‘sta benedetta mercanzia da regalare in Italia… Non si è ancora ben capito come lascerò Auroville, ma col mal di gola e il mal di collo contemporanei (ironia della sorte) sento che tutto è finito, ed ormai le ore scivolano tra le dita…

Addio Karen, addio Anneka, addio Lalit, Mike e Supriya… Addio a tutti, torno sull’altra parte della medaglia… Chissà  che prima o poi qualcuno non tirerà  di nuovo la moneta e ci ritroveremo, forse in un altro posto, sicuramente in un altro tempo.

Pensieri alterni

24 Ottobre 2002

Scritto la notte tra il 23 e il 24 ottobre

Notte strana questa… I miei pensieri si alternano tra Karen in veste di rappresentante di tutto ciò che perderò lasciando Auroville e gli inquietanti calcoli mentali a proposito dell’ultima follia che voglio tentare con la mia ditticella…

Anche le sensazioni si alternano… Qualche secondo di ottimismo a proposito dell'”affare” si alterna alla tristezza dei ricordi aurovilliani , una strisciante angoscia a proposito dell’investimento (dove trovo i soldi? ) si confronta con il sorriso che destano le persone conosciute quaggi…

Cosà mentre cerco di riflettere sulla strategia migliore per arruolare partner nell’iniziativa economica, mi rispondo su quello che vorrei dire a Karen , mentre mi viene in mente l’austera Anneka sorgono dei dubbi sulla serietà  di personaggi conosciuti negli scorsi anni in ambito lavorativo…

Andiamo con ordine: che dico a Karen? Dovrei dirle qualcosa? Potrei dirle che le voglio bene , ma che utilità  avrebbe? Magari potrebbe rovinare le cose… D’altra parte ho voluto bene a tante persone in vita mia, ma non l’ho mai detto loro… Altro dubbio: cosa regalo ad Elisa, Celeste, Karen, mia madre? Altro giro: investire subito e poi cercare di rientrare vendendo servizi ai partner o cercare i “clienti” e poi avviare il tutto? Altra co(r)sa: come lascio Auroville per arrivare all’aeroporto, domenica notte? Insomma: niente da fare, l’ordine non lo trovo e i problemi, piccoli o grandi che siano, continuano a girarmi in testa da qualche giorno ormai. Stasera stanno correndo ancora più veloci del solito, come a reclamare le soluzioni che non so dare…

A volte si dice “Vorrei addormentarmi e svegliare il giorno xyz, quando tutto sarà  finito”… Ma se dovessi dire qualcosa di simile ora, quando vorrei “svegliarmi” per scoprire come sono andate le cose? Meglio dormire o affrontare il tutto? Meglio eliminare variabili per semplificare il tutto o affrontare il calderone “di petto”?

In gita a Pondicherry

23 Ottobre 2002

Dopo la massacrante gita di domenica e il sonnolento successivo, ieri pomeriggio son stato a Pondicherry con Karen, per un tentativo di shopping. All’ora di cena si sono unite a noi Supriya e Deoyani: quest’ultima oggi ha lasciato Auroville e così ieri sera l’abbiamo “festeggiata” e salutata…

Ma è stato proprio il viaggio in scooter con Karen ed i discorsi lass e per le strade di Pondicherry ad essere stati molto interessanti: Karen si conferma una specie di super – donna – perfetta sotto tutti gli aspetti… A parte le evidenti doti fisiche (ma io sono un bravo bambino quindi non ci penso ), è un’ottima intrattenitrice, un’interessante partner in discorsi seri o meno, un’esperta professionista e così via… Inutile dire che sono a dir poco dispiaciuto di perderla così , chissà  la prossima “Karen” quando la incontro…

Spero che qualcuno abbia notato la mia assenza da queste pagine: purtroppo mi sto inoltrando in un inquietante lavoro sul solito database così mi rimane zero tempo libero in ufficio, oltre ad arrivare stremato a casa… Sono le 6 e mezzo di sera e sto lavorando (scrivo qui tra un download di una pagina e l’altro), ne avrò fino alle 7 e poi cercherò di staccare…

Nel frattempo ascolto qualche canzone di Carmen Consoli che oltre a ricordarmi una mia nota ex piacciono a Karen… Così dopo aver tartassato tutto l’ufficio con la “mia” musica ogni tanto cerco di ascoltare musica che piaccia a tutti…