Non mi regge il fisico?

27 Dicembre 2004

Le cose vanno avanti qui a Roma: il lavoro avanza lentamente, schiacciato tra mille priorità (altrui), con la speranza che, nelle prossime settimane, si accendano nuove luci sulla nostra attività. Aspettiamo pazienti, sopperiamo alle prevedibili vacanze (altrui) e passeggiamo per il centro di Roma per andare in ufficio, andare a pranzo, andare a prendere l’autobus che porta alla fermata della metropolitana. Purtroppo il tempo non è più così bello, dopo che per le prime settimane di dicembre si poteva andare tranquillamente a pranzo in giacca, ma senza cappotto!

La perplessità di fondo, in ogni caso, riguarda il mio stato fisico: dopo i problemoni di ottobre e novembre, suppongo che questa laringite mista ad un principio di broncopolmonite non dovrebbe preoccuparmi troppo. Il problema è che da ormai dieci giorni tossisco, mi soffio il naso, ho dolori di tutti i tipi. Oggi, dopo l’ennesima nottataccia sul treno sotto zero, un’ora di camminata sotto la pioggia battente e altre amenità  simili, ho un dolore atroce alle spalle. La ciliegina sulla torta.

Prendo antibiotici, ho fatto l’aerosol, ho preso farmaci OTC e farmaci prescritti. Pochi risultati, tanto tempo perso e la sensazione di peggiorare invece di migliorare. Le cose vanno bene, dunque, tranne che per questo: sto sempre (fisicamente) peggio e questo è molto noioso, perché interferisce sul lavoro.

La prima colpa, probabilmente, ce l’hanno i continui viaggi che, ogni week-end, mi portano su e giù per l’Italia. Due week-end a Torino con Giuggiola, due week-end in Calabria dai miei e così via. Ogni volta viaggi allucinanti, spesso senza potersi stendere e spesso con climi alternati tropicale/glaciale all’istante (come avvenuto stanotte) e attese in stazione, all’aperto, per svariate ore complessive.

A questo va aggiunto un’alimentazione pessima (un piatto caldo a pranzo e poco o nulla la sera, quando arrivo stremato e non ho una cucina). Il fisico si indebolisce: non mi sta proprio dietro. Vediamo quanto duro.

Il lavoro nobilita l’uomo

14 Dicembre 2004

Sicuramente una frase vuota, ma che nella mia vita si è riempita di significati. Sono felice: Roma è una bella città , il lavoro è di responsabilità  e da oggi ho una collaboratrice più brava di quello che ho avuto dal 1° a oggi. Si prevedono grandi cose, dunque, traffico di Roma permettendo.

Il lavoro, per chi non lo sapesse, è una collaborazione sino a marzo 2005 con una consociata di un noto gruppo italiano specializzato nell’ e-business che stavolta, però, ha bisogno di consulenti organizzativi. Così, da dicembre mi sono riciclato in questa veste nuova ma interessante. Più affascinante dei lavori nel campo del  Web project management, forse.

Vedersi affidate delle responsabilità , direi, è un riconoscimento a te in quanto persona e poi alle tue professionalità. L’unico piccolo neo è di essere rimasto del tutto off line: non solo non ho tempo di connettermi, ma soprattutto è un po’ difficile farlo, con una connessione 56K condivisa col telefono (!) com’era qualche anno fa ad Auroville.

Tutto molto meglio di allora, comunque. Se ci fosse anche Giuggiola a Roma, sarebbe il momento professionale migliore della mia vita.