Wake Me Up When September Ends
30 Agosto 2005La particolarità di questa settimana, ogni anno, è quella per cui, con la fine di agosto, tornano dalle ferie amici, colleghi, conoscenti e collaboratori vari. Tutti abbronzati, nonostante la maggior parte quest’anno racconti di neve sulle colline lombarde o di pioggia sulla Riviera romagnola. Le donne sono senza dubbio più affascinanti, con un colore meno diafano del solito e le magliette bianche strategiche per far risaltare l’abbronzatura.
Oggi finalmente a Milano c’è un bel calduccio, dopo settimane di freddo e cattivo tempo (!) e cosà verrebbe voglia di approfittarne per farsi una salutare passeggiata tra le trafficate vie cittadine. Anche se forse è meglio non rischiare, visto il tasso di polveri sottili che potenzialmente potrebbe essere mortale. Mi dicono che in inverno è molto peggio: inquietante, vorrà dire che verrò in ufficio con la mascherina.
Le cose vanno bene, per quanto permanga la solita insoddisfazione di fondo ed abbia un notevole sonno arretrato. Ho voglia di addormentarmi e di svegliarmi tra un mesetto, senza aver toccato PC e scrivanie. Poi mi prende il senso di vuoto di cui parlavo qualche post fa e così sono contento di essere qui, collegato col mondo e soprattutto in mezzo alle persone, dopo la solitudine forzata dell’estate consulenziale.
Nei prossimi 2 week-end sarò a Torino, la prima volta per andare a trovare la sorella di Giuggiola che ha qualche problema di salute, il successivo per un matrimonio di un mio coetaneo. Entrambe le persone le ho conosciute quando facevo l’MBA a Torino e così mi rendo conto ancora una volta di come, negli ultimi 10 anni, abbia continuato a “seminare” persone care in giro per l’Europa. Forse è il caso di ripartire ancora una volta, per raccoglierne qualcuna anche negli altri continenti.