Piccoli boicottaggi fai da te

31 Gennaio 2007

Ognuno di noi, immagino, ha le proprie idiosincrasie, antipatie e simpatie, amori ed odi verso prodotti, situazioni, oggetti, cibi, servizi: sembra incredibile, ma esiste persino gente che impazzisce per la verdura bollita! Ognuno potrebbe stilare una lista infinita di “Mi piace” e “Non mi piace”, come spesso si vede sui blog adolescenziali. Ci sono occasioni, però, in cui uno sceglie esplicitamente di non voler usufruire di qualcosa che fa magari fa impazzire gli altri: piccoli boicottaggi che, nemmeno a dirlo, non porteranno da nessuna parte, però ci fanno sentire a posto con noi stessi. Perciò eccomi a declamare qualcuno dei miei: magari scopro di non essere l’unico…

  • I taxi

    I miei colleghi consulenti (letteralmente) impazziscono per i taxi. Li usano la mattina per andare al lavoro, la sera per tornare a casa, di continuo per spostarsi tra i clienti, prossimamente anche per andare a prendere un panino al bar sotto l’ufficio. Ciò che all’estero sembra comune, come l’utilizzo della metropolitana, qui viene aborrito quasi fosse un volersi “sporcare” con la folla. A me che al contrario piace osservare la vita reale, piace pensare che 50 persone pigiate su un autobus evitino 50 auto in giro per la città. I taxi, invece, seguono esattamente la filosofia opposta: un’auto per ogni persona per ogni micro-percorso. Gli autisti in circolazione sanno di essere oligopolisti e se ne approfittano; chi vorrebbe avviare l’attività, non può nemmeno provarci, nemmeno chiedesse l’accesso ad una casta di vip indiani. I tassisti italiani spesso fanno i furbi con le tariffe, specie quando si chiede loro la ricevuta da mettere in nota spese (anche perché se no dubito che i miei colleghi ne approfitterebbero così tanto). La maggior parte dei taxisti lombardi, contrariamente a quelli romani, accetta solo contanti e non sempre rappresenta il massimo della simpatia. A leggere le osservazioni di Stefano, si direbbe che all’estero i clienti siano più fortunati o quantomeno si divertano di più.

  • Le bottigliette d’acqua minerale da 50 cl

    Pensate un attimo a quanti sorsi d’acqua ci sono in una bottiglietta d’acqua minerale da mezzo litro. Pochi, decisamente pochi. Meno acqua di quella che utilizziamo per lavarci i denti, poco più di due bicchieri da tavola. Ora pensate a quanti milioni di bottigliette avete visto utilizzare o avete bevuto voi stessi: quelle prese al distributore automatico in azienda, quelle distribuite dalla Protezione civile nei grandi eventi, quelle comprate al supermercato “perché è sempre utile averle in casa”. Fate anche un po’ di mente locale sui costi: 30 – 35 centesimi in un distributore aziendale, 85 – 90 centesimi in un self service o nei distributori in stazione, ben di più ai baracchini nelle zone turistiche. Eppure stiamo parlando di una quantità incredibile di plastica per contenere ciò che corrisponde ad un quarto di una normale bottiglia da 2 litri. La quale, nemmeno a dirlo, al supermercato costa 30 – 40 centesimi, quindi un quarto della medesima acqua in versione mignon. Nessuno vuole diventare un talebano dell’acqua del rubinetto (soprattutto io che soffro di calcolosi renale e devo stare attento all’acqua che bevo) e pertanto tanti complimenti soprattutto a San Benedetto per essersi di fatto imposta come standard nazionale; ma chi ripaga i costi ambientali di questa (carissima) montagna di plastica?

  • Le sigarette

    Non ho mai fumato in vita mia. Né sigarette, né sigari, né spinelli, né pipe, né droghe varie. A me ed al mio nasone storto, l’idea di riempirsi la bocca di fumo fa venire il voltastomaco. A me ed al mio cervellino storto, l’idea di essere riconosciuto a metri di distanza per il cattivo odore che emano, fa drizzare i peli sulle braccia. Fumare è un’abitudine desueta: passi per le signore col bocchino di inizio Novecento; passi per i partigiani in trincea a riscaldarsi; passi per gli operai degli anni Sessanta che vedevano la sigaretta come una piccola consolazione. Ma noi che abbiamo tutto e tutto possiamo avere, non siamo ridicoli a riempirci le tasche di pacchetti di sigarette? Non siamo ridicoli quando ci mettiamo a fumare per piacere alle ragazzine o diventiamo lividi di rabbia quando ci viene impedito di fumare la sigaretta post prandiale? E poi, per citare Ashton Kutcher in Sballati d’amore, «Baciare un fumatore è come leccare un portacenere»: nessuna delle mie fidanzate hai mai fumato e se avessero iniziato a farlo le avrei lasciate. Si tratta di un’abitudine stupida: inalare sostanze cancerogene in maniera ripetuta, più volte al giorno, poggiando qualcosa un po’ di foglie essiccate brucianti sulle nostre labbra. Se un alieno ci vedesse farlo, sarebbe indeciso se mettersi a ridere o etichettarci come pazzi.

  • Il caffé

    L’alieno forse sorriderebbe anche nel vedere molti di noi anelare ad una tazzina di caffé con motivazioni del tipo “Mi serve per svegliarmi – Aiuta la mia digestione – Non posso farne a meno ma mi limito a tre al giorno”. Io non bevo caffé perché non mi piace il suo gusto: il traumatico tentativo di passare dal latte e Nesquik al latte e caffé da bambino mi ha definitivamente convinto a non assaggiare mai un espresso nella mia vita. Nulla da eccepire nei confronti dei maniaci della caffeina; ciò che rompe un po’ è il fatto che il trangugiare caffé in nazioni come l’Italia è un tale “must do” da venire guardati con sospetto nel caso non si approfitti di tale bevanda divina. I menu a prezzo fisso nei ristoranti includono il caffé e non pongono alternative: così, praticamente ad ogni pausa pranzo, pago per dei caffé che non berrò mai. Mi piacerebbe una minima alternativa: datemi la possibilità  di bere un bicchiere di latte, una camomilla, un thé o datemi un cioccolatino, ma non mi guardate con faccia inorridita ogni volta che dico “No, grazie” al cameriere del bar o al collega davanti alla macchinetta. Che ci posso fare, non sono fatto per le scuole di pensiero a senso unico.

Gli strani lettori della Cuccia

18 Gennaio 2007

Tramite l’apposito form, tale Niko mi ha scritto lo scorso 19 ottobre…

ciao sn niko… alto 1.75 moro okki blu… cerco un trans con cui passare momenti di sfrenato sesso….

Allora sono rimasto un po’ perplesso, ma era solo l’inizio. Ieri 17 gennaio è stato il turno di Michel…

Salve, spero tanto che molte trans pendano il mio indirizzo ho molta voglia di
conoscere qualche trans diventare loro amico, io sono fadanzato ma ho voglia di provare ad andare a letto con una vera trans, per favore scrivetemi, il
indirizzo è anche guerrieroceltico@alice.it  grazie a presto

Come se non bastasse, passano poche ore e stasera è il turno di Guglielmo…

Sono proprio un figo!!! nn c’è de mejo in giro
faccio palestra da 6 anni
è so troppo bobo!!! so n’asso a calcio
x fav contattattemi (sn bisex)

A questo punto mi chiedo non solo cosa ci provino queste persone a cercare esperienze così “particolari”, ma soprattutto perché lo fanno sulla Cuccia. Accidenti: il nome pacioccoso, il template celestino, Palmiro col cuore ed i Giuggioli a fondo pagina dovrebbero fare intuire che non si tratta di certo di una bacheca sexy, anche senza sforzarsi tanto di leggere il contenuto!

Come al solito, le ricerche sui motori di ricerca ormai sono popolate da richieste su MSN Messenger e transessuali. Visto che di ciò che scrivo evidentemente interesa poco, a questo punto mi rendo utile: se siete interessati alle profferte degli aitanti lettori della Cuccia, posso fornirvi il loro indirizzo e-mail. Anche se (consiglio del tutto personale) io di gente così non mi fiderei granché.