Oggi compio trenta anni

22 Dicembre 2008

Grazie a tutti per gli auguri che ho ricevuto e che riceverò. Così, tanto per lasciare una traccia di questo giorno importante, riporto la prima conversazione virtuale fatta dopo lo scoccare della fatidica mezzanotte…

Lui: Toc toc… Auguriiii!
Io: Toh, chi si rivede… Auguri anche a te.

Lui: 30, no?
Io: Argh, già… E tu…

Lui: 24.
Io: Ecco sì, 24.

Lui: Non ci siamo più beccati sui blog!
Io: Eh, mi è partito un pezzo di DB e quando ho tempo sostituisco il segnaposto col pezzo originale… Cioè mai, sigh, vista la mancanza cronica… Anche tu comunque…

Lui: Anche io?
Io: Eccomi, scusa, stavo scrivendo che anche il tuo blog non mi sembra molto aggiornato eh!

Lui: LOL, in effetti! Sai cos’è, da quando ho iniziato l’MBA mi sto letteralmente disintossicando da Internet. Negli scorsi anni tra Università, lavoro e comunità varie mi sono letteralmente fatto del male. Ora sto vivendo una esperienza completamente diversa, che mi occupa dall’alba alla notte!
Io: I periodi di Internet-dipendenza non finiscono mai, soprattutto quando è la solitudine a farla da padrone.

Io: Ehi? Ci sei?

Lui: Un attimo…

Lui: Eccomi, sto ancora male per la sbronza dell’altra sera, cavolo.
Io: Sì, ho letto sul tuo blog… Bella tosta!

Lui: Sfotti, sfotti… Guarda che eri tu che stavi parlando di solitudine. Sì, mi sento solo e abbandonato e sono in una città nuova e nessuno mi fila, mica come te!
Io: Lascia stare…

Lui: No, non lascio stare. Mi dispiace sentirti sempre così depresso.
Io: Eh, sarà il gene dell’insoddisfazione!

Lui: Cosa ti manca? Hai uno stipendio decente, sei ospite da anni di belle case, sei felicemente fidanzato…
Io: Uéh, stoppa qua o ti meno via Messenger.

Lui: Uff, che noia ‘sto Messenger… Non potevamo usare ICQ? Tutti i miei amici sono lì…
Io: Guarda che in Italia non lo usa più nessuno…

Lui: Comunque, scherzi a parte: cosa ti manca?
Io: Mi manca la tua età.

Lui: Eh?
Io: Sì, mi manca la tua età. Mi manca poter essere nuovamente te, poter di nuovo essere lì a Torino a lamentarmi per la mia solitudine, appena tornato dall’India e incuriosito di capire se sei davvero all’altezza o meno dell’MBA. Mi manca avere 24 anni ed essere un neo-laureato che ha già conosciuto il mondo del lavoro, avere 24 anni ed essere un ragazzino che però ha già subito cicatrici importanti.

Lui: Ma io ho paura, non ho una fidanzata, non ho amici, vivo in un monolocale mezzo cadente da un mese e non so nemmeno per quanto…
Io: Appunto. Goditi quella paura. Fanne la tua adrenalina. Dimostra al mondo che hai una dignità, che hai dei sogni e amore da dare. Scegli la donna che vuoi, conquista il lavoro che vuoi, segui i corsi che vuoi.

Lui: Ma i soldi…
Io: Dei soldi fregatene. Ti faranno solo del male. Non ti faranno sentire la paura quando sarebbe giusto averne, ti faranno ragionare a vanvera sostituendo i tuoi sogni…

Lui: I sogni costano, sai quali sono le nostre possibilità e sai che ho sempre cercato di vivere al minimo e non posso permettermi che…
Io: Eh, non mi leggiiii…

Lui: Sì no, ti leggo… Ti stavo dicendo che già questo MBA è stato un azzardo pazzesco, magari alla fine mi pentirò di non essere rimasto in India!
Io: No, non ti pentirai. Non saprai di cosa pentirti. Ti ritroverai a 30 anni e non saprai quale sarà stato il passo sbagliato. Non saprai nemmeno se l’avrai fatto o meno, il passo sbagliato, o sei lì lì per farlo.

Lui: Azz, che ottimismo…
Io: Ne riparliamo tra 6 anni, quando tu sarai seduto al posto mio su un divano Ikea in un gelido 22 dicembre a Bergamo.

Alzi la mano chi conosce Marche, Abruzzo e Molise

10 Dicembre 2008

Facciamo un gioco: rispondete alle seguenti domande senza aprire Wikipedia e/o Google: sono domande facili, cui dovrebbe rispondere qualsiasi bambino dotato di licenza elementare. In che regione si trova Macerata? E Isernia? E Ascoli Piceno? Come dite? Boh? Continuiamo: in che regione è Ancona? E Macerata? E Pescara? Si tratta della stessa di Pesaro?

Lo so che non è consolante, ma se avete trovato grande difficoltà nel rispondere al mio quiz, siete in buona (…) compagnia col 90% degli Italiani cui l’ho sottoposto. Un vero proprio buco nero collettivo: più o meno tutti sanno dire dove si trovano Benevento, Vercelli o Ravenna. Quasi nessuno, per qualche strano motivo, dimostra di conoscere Molise, Marche e Abruzzo.

La sensazione, più che altro, è che molti di noi fanno fatica a distinguerle. Alcuni di noi le vedono come un trittico indissolubile di regioni dalle caratteristiche culturali e morfologiche simili, come “quel pezzo di Adriatico che sta tra la Romagna e la Puglia”. Immagine sentita più volte e a dir poco bizzarra, viste le differenze profonde tra le tre regioni.

Ammetto che io stesso conosco poco la costa adriatica, anche se non farei fatica a distinguere Milano Marittima da Termoli: non l’ho mai frequentata da turista né vi risiedono amici/parenti/conoscenti. Non conosco l’entusiamo notturno della Riviera romagnola o i bagni affollati delle Coste venete: ne ho sempre sentito parlare, tra l’altro, soprattutto a Milano.

Nel week-end appena concluso ho approfondito un po’ la conoscenza delle terre marchigiane: ho passato dei giorni in dolce compagnia a Fano e dintorni, con una puntata a Pesaro. Si è trattato di un fine settimana diverso dal solito, divertente grazie ai nuovi amici incontrati e malinconico quanto basta per essere un week-end di fine autunno al mare.

Ora ho anch’io qualche idea in più di cosa siano le Marche e di quanto possano essere ospitali i Marchigiani. Unico appunto critico: se è vero che non è difficile raggiungere quelle zone in treno (ci sono diversi EuroStarCity diretti ogni giorno), è quasi impossiible prenotare un albergo: non se ne trova nemmeno uno censito nei più famosi siti di booking alberghiero.

Spero di tornarci, per incontrare ancora le belle persone conosciute negli scorsi giorni e per tornare a mangiare dell’ottimo pesce in posti nascosti agli occhi dei turisti. Spero di tornarci nella calma invernale che rende così affascinanti questi luoghi dalla lunga tradizione storica, ma anche nella bolgia estiva di cui i marchigiani parlano, con lunga esperienza alle spalle.

Spero che ci vadano in tanti, perché questo possa aiutare l’economia del luogo e soprattutto alzare il livello di conoscenza collettiva di quei luoghi e di quei popoli, che hanno tanto da offrire a chi è un minimo curioso di conoscerli. Così, la prossima volta in cui chiederò a qualche collega “Dov’è Urbino?” potrò evitare di sentirmi dire “In Umbria, no?” “No”.