Lavando i piatti

16 Maggio 2010

I think of you during the most random times...

Circola su Tumblr questa immagine che mi ha fatto sorridere sin dalla prima volta in cui l’ho vista. Perché, pur se sono un maschietto, questa scena l’ho vissuta migliaia di volte negli scorsi anni: a Padova, a Torino, a Nizza, a Bergamo… Magari la persona oggetto della mia attenzione era diversa a seconda della fase della mia vita, ma il tipo di pensiero era simile, lavando le pentole o dedicandomi a piccole e grandi faccende quotidiane. L’ho fatto persino a Milano, quando la persona cui pensavo era imbronciata nella stanza accanto.

L’aver trovato nelle scorse settimane un appoggio casalingo a Reggio Emilia, giusto a un anno di distanza dall’arrivederci a Bergamo, mi ha riconciliato con queste piccole abitudini. Con la possibilità di cucinare cosa, quanto e quando voglio, con la versatilità di potermi rilassare nel week-end e crollare in santa pace sul divano al ritorno dal lavoro, con la necessità di lavare le stoviglie, pur con i tempi piacevolmente strampalati che solo un single può avere. Anche se mi domando a chi dovrei pensare, in questo periodo.

Oggi, lavando i piatti o camminando per andare al lavoro o trotterellando per le corsie del supermercato, penso soprattutto alle vite altrui. Ho come la sensazione che forse avrei dovuto farlo di più in passato, quando ero egocentricamente dedito alla coppia come solo chi è veramente innamorato può esserlo. Ho sempre vissuto le storie d’amore in maniera così assoluta da non aver mai avuto tempo di seguire le storie delle altre persone come meritavano, di coppie di amici a loro volta in preda all’idillio o magari in difficoltà.

Mentre io a mia volta vivevo idilli o difficoltà, pensavo solo a me, a lei, a noi, pensando di volta in volta di trovarmi al centro del mondo. Oggi mi mancano i piccoli gesti quotidiani degli anni scorsi, i week-end di piatti prelibati e sonnellini abbracciati, però penso di essere migliorato come persona; dopo l’ennesima storia finita male, negli ultimi mesi sono riuscito a concentrarmi di più nell’ascoltare gli altri, invece di stressarli solamente a proposito di ciò che stavo vivendo io, in particolare nei rapporti di coppia.

Sono molto più rilassato di un anno e mezzo fa e questo in qualche modo crea un circolo virtuoso anche col lavoro, visto che non si capisce se mi stanco di meno (dubito) e quindi sono più tranquillo o essendo meno preoccupato riesco a lavorare in maniera più serena (probabile). Immagino che da un momento all’altro tutto cambierà di nuovo, per una nuova ventata d’amore, una nuova città in cui vivere, una nuova attività: per ora, mi godo la calma della vita quotidiana, i racconti degli amici, persino i piatti da lavare.



One Comment to “Lavando i piatti”

  1. Titì | Maggio 17th, 2010 at 23:56

    Bello 🙂

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