Anziani che danno i numeri

28 Febbraio 2012

Anche se sulla Cuccia non mi sono mai lanciato né in lodi trionfali né in critiche feroci nei confronti del mio monolocale-buchino milanese, tutto sommato sul lungo termine penso di aver fatto un buon acquisto (al massimo un cattivo investimento). Il quartiere è “popolare” e il palazzone ancor di più, ma va bene così, considerando l’uso di “appoggio”: l’importante è che sia tranquillo e silenzioso. C’è tuttavia un fattore che disturba parecchio i pur rari momenti che trascorro nella casetta e no, non è il pianto di neonato che si sentiva qualche volta dall’appartamento vicino durante i primi pernottamenti, ormai un po’ di anni fa. Si tratta piuttosto della sciura che alloggia nel monolocale accanto; di età non meglio definita, ma da uno dei suoi strilli si direbbe intorno agli 80.

Dico “strilli” non a caso. La sciura grida ininterrottamente dalle 7 del mattino alle 10 di sera. Negli ultimi mesi sono capitato qualche volta a casa durante il giorno per posare qualche valigia o prendere qualcosa che avevo lasciato lì durante i mille traslochi; a qualsiasi ora, l’ho sentita inveire ad altissima voce, qualche volta l’anno scorso mi ha anche svegliato di soprassalto al mattino. Ultimamente i destinatari delle grida sembrerebbero (a ricostruire un minimo di senso tra le parolacce) essere dei vicini non italiani che in qualche modo ostacolano la ricezione del suo televisore; considerando che è sempre acceso, immagino sia un problema non da poco. “Ultimamente” in realtà significa da mesi: sono capitato a casa poche volte in un semestre e il tema era sempre quello.0

Ai tempi in cui i montatori dell’Ikea montarono i miei mobili, ebbero la brillante idea di bucare il muro che separa il mio e il suo monolocale; da quel momento, ancor prima di iniziare a vivere lì, sono entrato nella lista dei cattivi. L’ho sentita inveire una volta nei miei confronti quando mi scivolò un’anta di un armadio facendo un po’ di chiasso; da allora sto attentissimo a far il minimo rumore. Quando sono “in transito” in casa, spesso tengo su le cuffiette a massimo volume; è l’unico modo per non rimanere travolti dal flusso “creativo”. D’altronde, con l’allungamento della vita media, a 80 anni si è anziani, ma non certo decrepiti. Auguro alla sciura una vita lunga, ma mi dispiace immaginare questa povera donna a strillare 24×7, per anni, improperi e maledizioni ad alta voce.

Qualche giorno fa ho fatto un salto in Calabria e ho rivisto i miei nonni materni. Sfiorano quasi i 90 anni, ma grazie a Dio almeno non gridano notte e dì. Tuttavia, nemmeno loro brillano per lucidità; mi dispiace che mio nonno non mi riconosca da anni, mentre mia nonna ha una memoria degna di un pesce rosso. Tremo al pensiero che un giorno anch’io possa essere nelle condizioni dell’urlatrice milanese o dei miei nonni smemorati e sempre meno autosufficienti. Tutti speriamo di vivere a lungo e senza dolori fisici più o meno gravi, ma forse sottovalutiamo cosa voglia dire perdere la lucidità, la percezione del mondo esterno e persino dei propri familiari. Viviamo in una costante affermazione della nostra coscienza e della nostra intelligenza, ma potrebbero sparire all’improvviso.

More Conventionally Moral

15 Febbraio 2012

Non ho mai avuto particolare simpatia per i siti di dating; mi ero iscritto ormai quasi 10 anni fa a Meetic perché il Country Manager per l’Italia era Massimo Moruzzi, che stava facendo un bel lavoro. Non ho mai comprato alcun “servizio” perché mi sembra una tratta delle schiave, visto che gli uomini pagano e le donne di fatto diventano la merce in vendita. Un paio di anni fa mi sono iscritto a Badoo come uno qualsiasi dei 10.000 social network provati negli anni. Anche qui sarò entrato 2-3 volte in tutto, perché come nel caso precedente si paga per ricevere attenzione da parte del pubblico femminile del sito e non mi pare un metodo molto elegante per incontrare nuove persone con cui costruire un rapporto reale di affetto.

Qualche settimana fa mi sono iscritto a OkCupid, che è un piccolo gioiellino in ambito di user experience design. Al di là dell’interesse professionale, però, il sito mi ha incuriosito maggiormente degli altri tipi di piattaforme perché in qualche modo maggiormente spostato sul tema del “capisci te stesso e comunicalo” piuttosto che sul “vai a caccia di donne con la clava”. Di fatto su OkCupid le ragazze italiane sono pochissime e onestamente non è quello l’aspetto che ha aumentato il mio livello di engagement (…) con il sito. La vera killer application del sito è il meccanismo delle domande che costruiscono il tuo profilo pseudo-psicologico e poi, se vuoi, lo confrontano con quello delle iscritte alla community. Ecco il mio al momento.

Detto che i risultati cambiano in base alle domande, ma che avendo ormai risposto a molte centinaia di domande il cambiamento dei valori è sempre più lento, alcune voci ormai sono parecchio stagliate. In particolare, quella che colpisce di più è il valore per cui sarei “More Conventionally Moral” rispetto alla media. Sono davvero sorpreso perché immagino che faccia il paio con il “Less Kinky” di cui sotto, ma in generale non sapevo di essere così “tradizionalista” rispetto alla morale comune. Mi ritrovo invece in punti come “More Experienced in Life” o “Less Into Exercise”, che probabilmente fotografano davvero la situazione; mi fanno piacere il “More Kind” o il “More Love-Driven”; mi fanno riflettere il “Less Artsy” oppure il “More Logical”.

In sintesi, ho trovato un passatempo che alla fine non porta da nessuna parte relativamente all’obiettivo con cui lo strumento è stato creato (matchare i profili M/F, M/M, F/F a seconda delle preferenze indicate) e che probabilmente non funziona al massimo come peraltro avviene con le piattaforme concorrenti, ma che trovo divertente per provare a conoscermi un po’ meglio. Scrivevo appena qualche settimana fa che pensavo di essere “allergico alle regole” e ora scopro di essere addirittura molto più in linea con la morale comune degli altri. Pensavo di riuscire già a sorprendere me stesso, nel bene e nel male, cambiando continuamente luoghi, persone e atteggiamenti; forse, come dice il profilo, sono “More Confident” della media.