Antipolitica?

30 Aprile 2012

Sono tra i “fortunati” che nel prossimo week-end non dovranno votare alle Elezioni Amministrative. Mi ritengo tale perché, come molti elettori di Sinistra, non saprei davvero dove sbattere la testa o, quantomeno, a chi dare il mio voto. Sui giornali non si parla d’altro di come gli unici due movimenti in forte crescita siano quello del non-voto e quello della cosiddetta “antipolitica”. Che come tutte le etichette giornalistiche comprende un po’ di tutto, ma nelle ultime settimane è diventato sinonimo di vicinanza alle idee politiche di Beppe Grillo.

Scrivevo già un paio d’anni fa che il successo del suo partito-fantasma non mi meraviglia, specie in regioni come quelle del centro che proprio per la loro vicinanza storica alla Sinistra in questi anni stanno soffrendo in maniera esponenziale, collettiva, della triste esperienza di governo locale (quella nazionale, piuttosto rarefatta, meglio dimenticarla), sostenuta per lustri solo per mancanza di reali alternative. L’unica vera differenza rispetto al post-Elezioni Politiche è che probabilmente il malumore non è più solo a sinistra, ma generalizzato.

Anche gli elettori più fedeli a Berlusconi negli ultimi mesi non possono che abbassare la cresta e ammettere la vergogna per le scelte dell’ex-Premier; al massimo ora possono sbraitare contro il nuovo Governo, sebbene appoggiato dal loro partito di riferimento. Quelli della Lega Nord sono letteralmente impazziti dalla rabbia: nessuno mi toglie dalla testa che volutamente il partito del nord sia stato spazzato via (o quantomeno si è cercato di farlo) proprio ora, a poche settimane dalle Elezioni. Senza gli ultimi scandali avrebbero fatto man bassa.

Non mi sorprenderei dunque se il movimento di Grillo ottenesse un ottimo risultato. Le idee che rappresenta sono un mix di incompetenza macroeconomica e buona volontà ecologista: per la maggior parte “pericolose” rispetto all’attuale situazione italiana, poco credibili rispetto a una reale implementazione. Eppure questa utopia è letteralmente adorata dai miei amici: ogni volta che accedo a Facebook leggo decine di complimenti a Grillo o attacchi verso politici o ministri che poi si traducono di nuovo in odi nei confronti del comico.

Uno dei miei amici è candidato sindaco per Grillo in una grande città emiliana. Lui è un bravo ragazzo e penso a quanto sarebbe stato bello che venisse scovato e candidato a sindaco dalla coalizione di Centrosinistra, prima che venisse ammaliato dal Movimento 5 Stelle. Lui ha dichiarato di voler arrivare al ballottaggio, ma realisticamente verrà eletto consigliere comunale. Probabilmente lo farà bene, ma riuscirà a rendere reali i suoi programmi rivoluzionari? Potrebbe essere la domanda chiave alle prossime Elezioni Politiche.

Un piede in ogni città

16 Aprile 2012

Qualche sera fa, per uno di quei misteriori e incomprensibili giri su Internet che ognuno di noi fa cercando magari informazioni completamente diverse, sono incappato in un annuncio di vendita di una tabaccheria a Padova. L’indirizzo era inequivocabile: Via Battisti, 24. Si tratta esattamente la tabaccheria che vedevo ogni mattina uscendo dalla Reggggia per andare all’Università o al lavoro.

Piccole coincidenze della vita, col Web a fare sempre un po’ da stimolo/collante per legarle. Piccole coindicenze che sono frequenti soprattutto a causa del numero di città viste/vissute negli ultimi anni. Non è infrequente trovare qualcosa che mi ricordi i luoghi che frequentavo a Milano o Roma, ma non mancano i riferimenti a Bergamo o Reggio Emilia o altre città in cui ho speso le mie giornate.

L’altro gioro ero a Parma e pensavo che, nonostante abbia passato lì poche decine di (mezze) giornate negli ultmi anni, conosco a sufficienza la città per orientarmi. Di più: qualche volta consulto i quotidiani locali, quindi conosco abbastanza i principali temi di attualità in quella città così come quelli di Venezia o di Catanzaro o di Torino. Ora che di fatto vivo a Genova faccio altrettanto qui.

È uno strano modo di tenere un piede in ognuna delle città con cui ho avuto a che fare negli anni, sebbene la cosa che ogni volta mi colpisce è quanto poi cambino le città ogni volta che ci torno. Tante modifiche a strade, negozi e palazzi, ma anche nuovi personaggi-chiave, nuovi eventi, magari nuove iniziative che cambiano completamente il modo di vivere una città e colpiscono andandoci di rado.

Questo lento, ma alla lunga drastico, cambiamento in realtà non vale solo per le città, ma anche per le aziende o le persone. So già che la prossima volta che tornerò nella sede di un Cliente “storico” in una di queste città rimarrò colpito dalle nuove persone, dai nuovi uffici, dalla nuova organizzazione; so già che se reincontrerò un ex collega sarà sconvolgente vedere i suoi cambiamenti, non solo fisici.

Continuo a guardarmi intorno, incuriosito da notizie calabresi, emiliane, lombarde, venete, piemontesi, ora anche liguri, così come continuo ad ascoltare e leggere aggiornamenti che perdo di vista e poi ritrovo. È affascinante e terribile allo stesso tempo: ogni volta è un riscoprire luoghi magari amati, ma frequentati quasi sempre da persone diverse, con cui ogni volta ricominciare nuovi rapporti.