Il weekend del Dottorato

31 Maggio 2015

In questi giorni sono a Venezia col resto della famiglia per festeggiare il conseguimento del Dottorato di ricerca da parte di mia sorella. Si tratta di un bel traguardo, a cui guardo con lo stesso entusiasmo con cui nel 2007 annunciai qui l’inizio del suo percorso all’Università di Venezia.

Nel frattempo di visite in laguna ne abbiamo fatte tante e inizio un po’ a perdere il conto: d’altra parte è sempre bello passare (almeno) un fine settimana con le persone cui si vuole bene e ovviamente spero che andrà a vivere a Venezia piuttosto che in altre città tristi del Triveneto.

Questo weekend lungo sarà uno di quelli che si ricorderanno per anni, sarà per sempre per tutti noi “il weekend del Dottorato”; poi magari mia sorella avrà dei figlioletti e io potrò raccontare loro con orgoglio quanto era bella e professionale la loro mamma quel famoso venerdì.

In realtà ci saranno anche altri ricordi correlati: l’emozione di mia madre alle prese col vestito da sposa di mia sorella, ad esempio, come anche altre piccole grandi attività correlate all’evento di fine agosto. Lei si sposa e io sarò il suo testimone, chissà cosa vorrà dire nel concreto.

La prossima tappa è la parte civile di questo matrimonio, che si terrà in Calabria nella seconda metà di giugno; altre belle emozioni da ricordare in famiglia. Chissà che poi nei mesi successivi non riesca a combinare qualcosa di memorabile anch’io, sempre intento a perdere anni preziosi.

Il burrone a sinistra

17 Maggio 2015

Già lo scorso anno ho ammesso quassù di essere sollevato dal non votare, vista l’assenza di riferimenti politici vagamente condivisibili. In altri casi ho scritto qui le mie preferenze prima e i miei mal di pancia poi, vista l’inconfondibile capacità di schierarsi sempre dalla parte che perde. Che poi così a occhio per decenni era una capacità condivisa con chiunque votasse “a sinistra”.

Lo spazio alla sinistra di RenziOggi, a sentire Berlusconi, la sinistra (anzi: il comunismo, sigh) è al governo ed effettivamente l’esecutivo sta diventando un monocolore PD tra transfughi degli altri partiti e progressivo sfaldamento dell’opposizione; il punto è che definire il Partito Democratico “di sinistra” mi suona sempre meno credibile. Non penso l’unica a pensare sia così ed è sicuramente un bene per il partito stesso, in crescita.

Qualche giorno fa, all’indomani del voto in Gran Bretagna, ho visto questa vignetta e ho pensato che in effetti lo spazio a sinistra di Renzi e degli altri leader wannabe-laburisti europei, è sempre meno. Il che può essere sia un effetto dell’incapacità di governare da soli (tutti si sono cercati una stampella a destra, persino Tsipras), sia della mediocrità di chi finge opposizione.

Non ho dunque voti da esprimere alle imminenti elezioni regionali ma questo non fa decrescere la mia angoscia nel pensare di essere arrivato anch’io nell’ampia pletora di persone incapaci di esprimere una preferenza di voto sensata. La battuta che mi viene spesso fatta è “allora buttati tu in politica”; la risposta potrebbe essere “no, finirei nel burrone”.