Singloids

L’attività principale del giorno è stata visitare 2 location per matrimoni in provincia di Catanzaro. Si tratta del primo atto dell’organizzazione-lampo che porterà al matrimonio con Eva il 16 luglio 2016. Un evento non del tutto inaspettato per i lettori di questo blog, che potranno intuire facilmente il perché della data e conoscono le difficoltà burocratiche sino a ora incontrate.

Non che siano davvero finite: manca ancora il visto di Eva. Che sarà turistico, quindi valido 3 mesi: se arriverà nei tempi sperati Eva potrà atterrare in Italia nella seconda metà di maggio e ripartire a Ferragosto. Nel mezzo il matrimonio, appunto, oltre a un viaggio in Israele pianificato da quasi un anno e che ora curiosamente diventa una specie di viaggio di nozze “strano”.

Al di là di questi aspetti di pianificazione casereccia, c’è tanta curiosità di vedere come cambierà la mia vita dall’estate in poi. Dopo anni di fidanzamento a distanza un matrimonio a distanza, per quanto di moda, forse non è la soluzione migliore; ma d’altra parte al momento è difficile garantire a Eva di avere una casa definita in una città certa per un lungo numero di anni.

Non sono in panico per l’organizzazione del matrimonio in contumacia e in così poco tempo: alla fine ho chiesto preventivi in giro e ho trovato un sacco di disponibilità. Così a occhio la crisi fa sposare meno, visto i costi complessivi. Spero comunque che Eva possa davvero arrivare in Italia e possa seguire per un paio di mesi la preparazione scegliendo cosa le piace di più.



3 Comments to “Il 16 luglio 2016 mi sposo”

  1. Titì | Aprile 29th, 2016 at 18:54

    Ahahahaha la vignetta è bellissima! Coragg ;-))))

  2. Pingback dall’articolo » Mercificazione | Maggio 30th, 2016 at 02:55

    […] La delicatezza dei piccoli momenti di gioia con Eva è la parte che preferisco; dall’altra un enorme macigno organizzativo partito un paio di mesi fa e che ora è entrato in modalità corsa folle. […]

  3. Pingback dall’articolo » Visti stressanti | Giugno 16th, 2016 at 21:33

    […] Ciò che invece piuttosto potrebbe diventare chiaro è che non riusciremo a fare il viaggio in Israele prenotato lo scorso agosto e che in qualche modo, essendo pianificato per l’ultima settimana di luglio, era diventato una sorta di viaggio di nozze “strano”. Io non ho bisogno di visto in quanto Italiano; lei sì, ma l’Ambasciata non glielo concederà mai non avendo lei a oggi un titolo valido per stare in Italia per almeno sei mesi dal ritorno da Tel Aviv. Non so quale sia il senso di tutto ciò, proveremo a insistere durante l’ennesimo viaggio a Roma ad hoc. […]

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