Il mio matrimonio

17 Luglio 2016

Nei primi giorni nel bilocale a Mogliano Veneto guardavo con perplessità una serie di quadri appesi alle pareti: degli acquerelli raffiguranti figure un po’ strane, degli ibridi umani/animali accompagnati da simboli misteriosi. Mi domandavo come avrebbe reagito Eva quando li avrebbe visti poche settimane dopo; poi il momento è arrivato e io nel frattempo me ne nero dimenticato. Involontariamente è stata lei a riaprire il tema: mi ha fatto notare che erano delle figure dello zodiaco, con la loro simbologia peculiare. Una vera e propria illuminazione: una cosa scontata per lei al primo sguardo, che per me era un dilemma anche un po’ angosciante. Non che fosse la prima volta: Eva riesce spesso a stupirmi dandomi la chiave di lettura a fenomeni del mondo che ignoro completamente. A volte lei mi dice che io faccio lo stesso nei suoi confronti, su tematiche differenti.

Siamo in effetti abbastanza complementari in termini di interessi, formazione, visione del mondo. La considero a tutti gli effetti la mia piccola anima gemella e a volte mio padre ci prende un po’ giro dicendo che io e lei ragioniamo allo stesso modo; non ne sono sicuro, ma devo riconoscere che su molto cose “serie” del mondo abbiamo spesso condiviso una visione uniforme, con le opportune sfumature individuali. Provo nei suoi confronti un sentimento complesso, fatto di aspetti e dinamiche differenti; dall’altra parte sento di ricevere affetto e stima quotidianamente, indipendentemente dal fatto che si sia fisicamente insieme o distanti come spesso è accaduto in questi anni. Adesso abbiamo una (penso legittima) aspettativa a vivere insieme e affrontare piccoli e grandi temi quotidiani. Cosa davvero nuova per me, che ho vissuto 18 anni in famiglia e poi 19 da solo.

Sono arrivato al giorno del matrimonio con un atteggiamento alla vita diverso dal classico “o ci sposiamo, o ci lasciamo” che mi ha sempre lasciato perplesso; si è trattato di un atto di serietà nei confronti di Eva e dei suoi diritti, ma anche di un gesto d’amore abbastanza naturale. I miei genitori ci hanno aiutato molto e anche questa è stata una bella sensazione: hanno messo tanto affetto in ogni cosa, per me e per Eva. I suoi genitori non ci hanno ostacolato sin dall’inizio ed è stato un peccato che non siano voluti venire a causa della grande distanza; spero potremo raggiungerli nei prossimi mesi e sorridere insieme. Non sarà facile vivere distanti da entrambe le coppie di genitori, ma in fin dei conti entrambi siamo stati anni da soli per una ventina d’anni ciascuno; ora si tratterà di trovare un equilibrio congiunto, mentre il freddo infuria e io girerò l’Italia come al solito.

Ieri è stata una bella giornata; forse persino più calma di quella del matrimonio di mia sorella, in cui le emozioni erano state accese. Il giorno del nostro matrimonio è stato invece delicato e rilassato, con un sorriso costante sulle labbra solo a tratti turbato da piccole imperfezioni viste durante la cerimonia e il ricevimento. Quando ci siamo addormentati, finalmente nello stesso letto, ci sentivamo felici e uniti per sempre; nella mia mente scorrevano le immagini della bella giornata e pensavo di essere felice, soddisfatto per questa svolta drastica nella mia vita. Praticamente chiunque durante il giorno ci aveva ripetuto ossessivamente “ora iniziano i problemi”, “siate forti perché vivrete tante difficoltà”, “ci saranno tempi difficili” e così via; io razionalmente pensavo che forse tutti hanno ragione, ma per una sera volevo pensare al futuro sorridendo.



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