Bentornato a bordo

31 Ottobre 2016

Un aspetto “strano” del nuovo tour de force in corso tra Mogliano Veneto, Roma, Genova e Milano è che oltre ai consueti treni ho iniziato a prendere anche tanti aerei; d’altra parte il costo di un Tessera-Fiumicino con Alitalia, se prenotato in anticipo, è paragonabile a quello di un Mestre-Termini. In entrambi i casi esco di casa a Mogliano Veneto alle 5 e mezzo del mattino, ma con l’aereo arrivo dal Cliente a Roma alle 9, col treno alle 10.

Il titolo di frequent flyer Millemiglia l’ho avuto in questi anni a fasi alterne, più per i voli personali che per i rarissimi voli di lavoro. Quando mi è arrivata la carta Oro a fine 2015, al termine di un anno pesante, ho gioito per il frutto di due anni di raccolta miglia qualificanti. Ormai si avvicina la scadenza, ma sono confidente che tra i su e giù in aereo per lavoro e i weekend con Eva in giro per l’Italia dovrei arrivare a poter rinnovare lo status.

Non avevo mai volato così tanto in un anno, d’altronde. La proiezione a fine anno è di una novantina di voli, di cui forse due terzi concentrati in questo ultimo quadrimestre. Verso l’Immacolata andrò con Eva in India per il completamento del nostro viaggio di nozze iniziato in Israele; poi a Capodanno andremo in Cina per scoprire un posto completamente nuovo per entrambi. Nuovi ulteriori voli, peraltro abbastanza lunghi.

L’aver prenotato in anticipo i viaggi a Palermo e Cagliari, ad esempio, è stata una buona idea dal punto di vista personale, ma avendolo fatto prima dello spostamento a Roma, ora mi capita di arrivare a Tessera con l’ultimo aereo della domenica sera e ripartire col primo del lunedì mattina. Lucio è un NCC di fiducia a Mogliano Veneto e mi porta su e giù, anche a orari notturni improbabili, grazie all’alternanza con sua moglie Lavinia.

L’altra sera, mentre a Fiumicino salivo a bordo dell’ultimo volo per Venezia, uno steward di mezza età mi ha sorriso e mi ha detto “bentornato a bordo” invece del classico “benvenuto”. Si tratta di un dettaglio insignificante e semplice da fare: al di là del fatto che avessimo mai davvero viaggiato insieme su quella tratta, lui aveva visto lo status Freccialata. Eppure quella piccola frase è stata come una carezza dopo un giorno difficile.

In questo pazzesco equilibrio instabile persone come Lucio o lo steward permettono di stare a galla, perché anche se fossero fintissimi, col loro modo di fare riescono a farmi sentire un po’ di calore umano quando sto lasciando Eva per andare a lavorare a 600 km da lei, ma anche a 600 km da casa dei miei. Non siamo macchine, siamo fragili esseri umani cui basta un cenno di affetto per poter tirare avanti da soli, nell’autunno freddo.