La giostra dello stress

26 Gennaio 2019

Eva e Margherita sono tornate dall’India e sono felice; certo Eva è un po’ influenzata e sto cercando di aiutarla, almeno nel weekend. Margherita invece non mi considera proprio: sarà colpa dei primi mesi in contumacia, sarà colpa dei cambi di contesto (casa dei nonni paterni/casa a Pero/casa dei nonni materni/casa a Pero), ma mi guarda come un estraneo. Anzi, piange e cerca riparo dalla madre.

Da novembre a oggi, sono stato travolto dai lavori di recupero del monolocale a Milano: da un lato per evitare di far danni a terzi con una casa abbandonata, dall’altro per cercare di recuperare i danni che i terzi hanno fatto a me e trasformarla da problema a investimento. Ho speso migliaia di Euro e sono al punto di partenza: ieri è entrato l’inquilino e mi sta bombardando di messaggi su nuovi guai.

A proposito di case: ho ricevuto i conteggi annuali delle spese condominiali 2018-2019. Quelle di Milano sono alte, perché ci sono molti lavori in corso; per quelle di Pero, vista la cifra significativa ho rivisto la lista dei costi e trovato degli errori. Ho scritto all’amministratore e ora sono in attesa; la somma delle due case arriva a diverse mensilità di stipendio e onestamente mi domando chi me la fa fare.

Al lavoro il progettone su cui sono arrivato a fine settembre ha preso una piega ulteriormente confusa. Non c’è grande feeling col cliente, ci sono troppe società del nostro gruppo con interessi divergenti, ci sono società di consulenza terze che ci aspettano al varco giorno per giorno. Nel frattempo non riesco a seguire i prospect come dovrei, quindi il 2019 è già storto a gennaio e non so cosa sperare.

Non che non arrivino proposte da altre società. Un paio di CV all’anno li mando io quando vedo online posizioni davvero interessanti; per la maggior parte sono gli head hunter a chiamare me. Scorsa settimana ho fatto i colloqui avanzati con il top management di una società bolognese (padre e due figli); ipotesi stimolante, ma prospettive di budget enormi, per cui non so se dovrei accettare il “corteggiamento”.

Devo fare un po’ di biglietti ferroviari/aerei per i prossimi mesi, cercando l’equilibrio tra la voglia di vedere la famiglia sparsa in giro per l’Italia, la necessità dei miei genitori di godersi la nipotina, le esigenze di Eva, la complessità di andare in giro con Margherita, la mia voglia di fare qualche giorno di ferie dopo mesi e mesi. Nel frattempo devo andare a recuperare il passeggino, rimasto l’altro giorno a Malpensa.

Di post come questo su questo blog ne ho scritti diversi: prendo a estrazione il primo che mi restituisce il motore di ricerca e ritrovo grandi classici come i problemi della caldaia di Milano o le cure dal dentista (ancora in corso anche se spero meno traumatiche di quanto viste in questi anni). In alcuni casi è stata colpa mia, che ho trascinato alcune situazioni per mancanza di tempo; in altri è cresciuta la complessità.

Ieri sera mi sono rigirato nel letto per ore cercando piccole e grandi soluzioni ai miei piccoli e grandi problemi. Come in una giostra, i problemi si rincorrevano e ogni cavallo aveva la faccia, il nome di uno dei miei interlocutori che aspettano qualcosa da me. La consolazione è sempre “pensa se avessi problemi più seri”, ma non è un granché, soprattutto di notte. Vado a dormire, giostra permettendo.



Leave a Comment