Mi sento come Uto

24 Settembre 2002

Scritto il 23 settembre, notte

Sospetto tremendo sospetto: il riso della cena @ Guest House è sempre lo stesso, riciclato di giorno in giorno… Sospetto fondato che tra l’altro spiegherebbe anche la quantità abnorme costante… Stasera replay del menu di avant’ieri: altra tendenza preoccupante, che potrebbbe far intentendere che domani troverò ciò che ho mangiato ieri e dopodomani di nuovo quello di oggi e così via…

Domani giorno importante: verranno pubblicati gli ammessi al Master per il management dell’innovazione del Sant’Anna di Pisa. Già da venerdì avrei potuto contattare la segreteria dell’MBA torinese per conoscere gli esiti della selezione, ma ho aspettato di conoscere quelli di Pisa: evidentemente scriverò a Torino con spirito diverso a seconda del risultato pisano…

Domani a pranzo sarò invitato da Luigi, il grande capo di Aurofuture di cui parlavo ad aprile… Ovviamente parleremo del mio futuro e ovviamente non saprò cosa dirgli (anche perché dubito saprò i risultati di Pisa, visto che il pranzo di qui è l’alba italiana o poco dopo)…

Così stanotte sono in attesa e rifletto sul futuro. Oggi tra una disconnessione e l’altra ho scambiato 2 battute con un vecchio amico “virtuale” (maledetto SCRIVI sulla Cuccia invece di spiarci! ): ad un certo punto m’ha detto qualcosa del tipo «Hai pensato di cambiare vita e andare in India ad aprile perché ti aveva lasciato la morosa… Non ti sembra di esagerare?» e così ho cercato di spiegargli che no, non esagero, che sul serio sto cercando di capire qual è il bandolo della matassa, che da aprile in poi è stato un fallimento continuo e così via…

  • Scenario 1: nessun Master mi prende ==> Rimango ad Auroville, 1 mese, 1 anno, tutta la vita… Buh.
  • Scenario 2: mi prendono entrambi ==> Dove vado? Mi fermo per quasi 2 anni a Torino (sperando nella prospettiva internazionale) o meno di un anno a Pisa, sicuramente un ambiente più “d’élite”?
  • Scenario 3: mi prende solo una delle Scuole ==> Forse è quello più facile, perché torno in Italia, faccio il Master, e poi punto e a capo a chiedermi cosa fare.
  • Scenario 4: stanotte mi buca l’ennesima zanzara, becco la malaria e muoio nonostante Paludrine e Clorochina.
  • Scenario 5: Supryia perde 50 kili, diventa Miss India e si innamora follemente di me… Che faccio? (Certo dubito che quaggiù si possa scherzare su ‘ste cose… Ti ritrovi sposato e con 8 figli… )

Etcetera etcetera, giù per scenari apocalittici e via via lontani dalla realtà. Vediamo se domani sera sarò meno confuso, sempre che mi lascino il cordone dell’alimentazione (oggi me la son vista brutta quando uno stava portandosi a casa il masterizzatore con tanto di presa che ho amabilmente sottratto io).

Che faccio? Dormo? Riesco a dormire? Forse no, nonostante sia stanchissimo. «Troppi pensieri vagano con troppo spazio intorno» diceva una canzone degli Assalti Frontali (anzi mo’ vado ad ascoltarmela). Il ventilatore è a palla: mi sta persino facendo freddo, ma il succitato Pino oggi me l’ha un po’ buttata dicendo che il suo notebook è partito nel giro di una settimana causa umidità e non posso rischiare mi succeda altrettanto (anche perché è appena tornato dalla riparazione e stavolta la garanzia è finita davvero), così batto i denti io e tengo al fresco lui. In questi giorni direi che il touchpad è ufficialmente impazzito (evidente segno dell’umidità), speriamo non sia l’inizio della fine…

Sono ancora stomacato dalla cena: oggi ho avuto la conferma che qui si mangia solo vegetariano, quindi andrò alla Solar Kitchen con uno spirito diverso (rassegnazione, direi). La vita del turista (e i relativi pasti) mi han stufato dopo 2 giorni: vorrei capire come si vive davvero ad Auroville e la visita a casa di Luigi (che vive qui da una trentina d’anni) forse mi darà risposta.

Osservo la situazione animali: l’ulteriore cosicello rosso entrato ieri non lo vedo; oggi sul muro esterno ho visto uno simile al “mio” giallo. Visto da vicino era quasi carino, con gli occhietti di fuori… Dormirò con la luce spenta per non far riscaldare l’ambiente (sempre pro-notebook), ma la sensazione è sempre quella che tutto il mondo animale alloggi sul tuo letto…

URGH! Se ne è andata la corrente: cosa affatto rara, ed il fatto che sia appena passata la mezzanotte mi fa credere sia premeditata stavolta… Ed ovviamente dalla cella frigorifera al forno crematorio è istantaneo… E se torna la corrente dovrò comunque abbassare la ventola prima di volare via…

Ricordate il personaggio Uto di De Carlo e la relativa avventura? Ecco: fotografa alla perfezione la mia situazione e quella dell’ambiente che mi circonda…



One Comment to “Mi sento come Uto”

  1. Pingback dall'articolo » L’odio reciproco col personale di servizio indiano | Settembre 24th, 2002 at 05:44

    <p><p>[…] Il tizio ha preso davvero il cordone del masterizzatore, così rimango col PC mezzo scarico, speriamo torni domani. […]</p></p>

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