Incredibile, vado in moto…

28 Settembre 2002

Scritto il 27 settembre, notte

Mangio liquirizia dopo la serata “al cinema” : il film era “Strawberry time” di Ingmar Bergman, del 1957. Veramente incredibile vedere un 150 persone che osservano (più che “guardano”) un film “archeologico”: in ogni caso con un’attenzione degna dell’ultimo blockbuster della stagione… La scena dell’auditorium mi ricordava quelle da film di fantascienza: persone di tutti i colori che osservano un reperto storico “proveniente dal pianeta Terra”…

A colpire soprattutto i giovani: finalmente ho visto i giovani aurovilliani, e le fanciulle aurovilliane… Probabilmente figlie di occidentali trasferitisi qui una ventina d’anni fa, veramente belle… Forse erano le francesine cui si riferiva il tipo italiano riportato l’altro giorno…

Ero con Karen, e Deo, ragazza che collabora qui alla Guest House: in realtà  si chiama ‘na cosa tipo Deospatrazjsjafjdsnvjnckxnkjcx, ma pare vada bene “Deo”, anche se per un italiano pare il diminuitivo di “deodorante”… L’altro giorno era seduta a tavola con me, Karen, Supriya e qualche altra/o dell’ufficio: diceva di avere 25 anni, ma a guardarla sembra una quattordicenne…

Effettivamente le indiane sono di 2 tipi: versione “schitirinicchio” (questa la dedico ad Alarico che saprà  cosa vuol dire ), piccoline e magrine, e versione “palla”, cfr. my lovely Supriya… In realtà  a pensarci bene c’è anche la combinazione “bassa e grassa”… Forse la più volte citata architetta Anupama alias “dea della bellezza” (cfr. il resoconto del tipo) colpisce tanto noi accidentali perché è tendente al magro, ma ha un’altezza discreta e un viso da donna e non da bambina…

Al “cinema” c’era anche Supriya, ma era lontana e l’ho vista fuggire durante “l’intervallo”; tra l’altro tutti son rimasti “confused” ==> perché il film si è interrotto di botto 2 volte. La prima, appunto, è stata intesa come un intervallo. La seconda pare fosse la fine, ma visto che è partita la pellicola e non sono apparsi i titoli di coda, ci son stati forse 5 minuti di disorientamento collettivo prima che ci decidessimo ad uscire…

Stasera a cena ho mangiato a malincuore il solito riso bianco, anche se proprio una manciata , con una zuppa più liquida dei giorni scorsi ma alquanto speziata (‘na novità , eh?)… A tavola c’era anche il Sir inglese e la solita coppia allucinata, penso siano francesi: in una settimana non abbiamo scambiato manco un saluto, bah… Ho beccato Banu, e le ho detto che dovrei rimanere fino al 7: m’ha guardato stile pesce lesso e non sembrava molto convinta fosse possibile… Tornerò alla carica domani, speriamo mi lasci la camera… Deo si è offerta di lasciarmi la sua, ma mi sfugge la logica: lei dove va, sotto il ponte? L’alternativa sarebbe un’altra guest house, ma secondo lei sono troppo care: io le ho risposto “Who se ne freg?”, lei m’ha guardata perplessa e Karen le ha spiegato che sono ospite quindi non mi interessa granché… In realtà  questa guest house ha il grande vantaggio di essere praticamente a 200 metri dall’ufficio, quindi non ho bisogno di alcun mezzo per muovermi nel percorso quotidiano: a pranzo c’è sempre qualcuno che mi dà  un passaggio. Solo ieri Karen non poteva riaccompagnarmi così ho fatto un pezzo di strada a piedi prima che Supriya tornasse a prendermi per portarmi in ufficio alla velocità  di 200 Km/h… Che sulle strade – percorsi di terra è veramente un’esperienza…

Strana ‘sta cosa delle moto: in vita mia ero stato su un motorino il 19 marzo 1997 (sulla Vespa di un mio professore del Liceo, per andare a trovare Tecla ) e il 17 marzo 2002 (a cavallo del bolide di Saaidi ). Qui invece faccio il passeggero su moto di qualsiasi tipo e cilindrata, dal motorino di Karen alla moto di oggi, passando per lo scooter di Supriya e la pseudoVespa scalcinata di Lalith…



Leave a Comment