Sono sporco…

28 Settembre 2002

Scritto il 27 settembre, pre – cena

Arrivano le 6: all’ennesimo blackout gli ispettori della Commissione Europea si stufano e vanno via. I “capi” escono dalla stanza della riunione e l’arpia mi offre un biscotto aurovilliano. Ovviamente pure questo fatto con arachidi…

Visto che i PC più o meno funzionano grazie all’UPS ma sta scendendo la notte, abbandono la baracca, visto che tra un po’ cercano di coprire coi teli anti – umidità  pure me… Arrivo a casa con lo stomaco anarchico come al solito, mi dirigo direttamente verso il bagno e cosa vedo… Una ranocchia sulla tavoletta del WC. Il lavandino come al solito è intasato di formiche, mi giro verso il pavimento adibito a “doccia” e vedo una delle solite pseudo – lucertole tropicali andar su per il muro… BASTAAAA… Tra l’altro seguendo la lucertola con lo sguardo e vedendola scomparire DENTRO la finestra mi son reso conto che la fessura della finestra è così grossa che può passarci un animale simile, quindi figurarsi zanzare e insetti vari… Certo, la rana vorrei capire da dov’è arrivata…

In ufficio stavo finalmente riuscendo a scambiare qualche parola con Jessica , Lilly e Psy mentre portavo avanti il mio lavoretto. Ho cercato di aprire la Cuccia, ma son riuscito a caricare il topic (beh in 10 minuti) ma non a leggerlo: ho intravisto i nomi di LuVi, Alarico, g, Lilly… Qualcosa mi dice che si è parlato di me su Voci nel Web… Chissà  che hanno scritto… Ma sono contentissimo che siano passati “a trovarmi”… Ancora una volta gli “amici virtuali” si dimostrano le persone più affidabili…

Stasera mi tocca cenare alle 7 perché alle 7 e mezzo devo essere all’Auditorium Sri Aurobindo (nel complesso dove lavoro, tra l’altro) per un film che inizia alle 7.45PM “sharp” (che umoristi), ed ovviamente sarà  il solito film francese con sottotitoli inglese. Addirittura Supriya ha parlato di un film inglese “in indiano”… Boh vedremo, fatto sta che ho dato appuntamento sia a Karen che a Supriya, e forse non sarebbe male “uscire” per la prima volta e magari smentire un po’ la mia fama di tirapacchi…

Ho parlato per un po’ con Supriya, che chiedeva “formazione” a proposito dell’applicazione che sto sviluppando. Il vero problema sarà  inserire 140 città  indiane e, una volta creato anche il programma per quelle europee, ancora di più di queste ultime… Boh! Comunque poi mi son beccato le annotazioni di Supriya sul fatto che avessi sbagliato il suo nome (che cretino, mi è uscito qualcosa tipo “Supira” ), e da là una serie di riflessioni sul fatto che sono un degno rappresentante di tutti coloro che contrariamente a lei, sbagliano a pronunciare il “th”… Ad un certo punto ha cominciato a dire qualcosa sui parenti francesi e italiani ma non ho capito nulla , così le ho chiesto il significato del suo nome. Pare che non voglia dire nulla e che sia stato scelto dal padre guardando la marca del suo orologio… Urge ricerca in Internet sul termine… Pare, tra l’altro, che “priya” in hindi / sanscrito voglia dire “refreshing”…

Uhm vediamo a che punto è la fauna del bagno, altrimenti qua a cena non ci vado con la pancia in queste condizioni… No, niente da fare: non c’è elettricità … Ed a proposito di bagno: sono sporco. Ma niente di assimilabile allo sporco occidentale: riesco a lavarmi poco e male (l’acqua gelida non aiuta) da una settimana a questa parte… L’ultima pseudo – doccia son riuscita a farla a Madras, qui non ho avuto il coraggio di avventurarmici. Inquietante: ho la sensazione che quello che per me sta diventando un dramma esistenziale per gli altri sia una preoccupazione nulla. Che non si lavino affatto? Gli olezzi tenderebbero a dimostrare quest’ipotesi… Certo le sudate continue non aiutano… Domenica mi riprometto di dedicare l’intera mattinata a lavarmi / pulirmi. Speriamo che domattina riesca a consegnare i famosi panni sporchi, visto che sono ai minimi termini soprattutto a livello di maglieria intima… Sento lo spirito della diarrea del viaggiatore che si avvicina, speriamo non sia nulla di clamoroso…

Ma son sicuro che presentandomi alle 7PM sharp (preso l’abitudine pure io, tanto ) troverò le solite padelle pronte? D’altra parte mi pare che sabato sera fosse abbastanza presto, visto che ho aspettato un’ora prima di avventurarmi al “buffet”… Stasera cambio strategia: prima apro tutte le pentole, poi prendo. La speranza è che ci sia come ieri sera qualche alternativa al riso bianco: così non sono obbligato a prenderlo per fare peso…

Per concludere: un pensierino per una persona con cui sono riuscito a scambiare qualche parola dopo un bel po’ di tempo, in Messenger… Di fatto son sempre stato invaghito di questa persona: scherzando gliel’avrò detto milioni di volte… Oggi m’ha chiesto perché mi terrorizza: non è così evidentemente, se abbiamo perso i contatti è perché evidentemente non c’era nessuna chance di dare un senso alla cosa. Se una persona è innamorata persa del proprio compagno e tu hai l’animo a pezzi, trovi il coraggio di continuare a scherzare?

Argh sono praticamente le 7… E mo’ che faccio? D’altra parte non ho molte scelte: la cosa buona è che finalmente potrei mangiare dei cibi un po’ più caldi… Anche se prima dovrei digerire il “pranzo” ed anche se mentre mi vesto sento di emanare anch’io un simpatico olezzo… Forse è una delle tappe per sentirsi indo – aurovilliano…

Mi fa male il sedere

28 Settembre 2002

Scritto il 27 settembre, mattina

Mi fa male il sedere… So che non è molto elegante da dire, ma stare seduto su uno sgabello di legno alto un metro lavorando su un notebook posto a 80 centimetri ha un che di surreale. E doloroso, direi.

Gratt gratt… Spulc spulc… Faccio pulizie sul PC, scopro file vecchi di secoli residuati bellici, elimino qualcosa, leggo file che non sapevo di avere… Ho lavorato per un pezzo di mattinata, ma ovviamente appena son riuscito a tentare di “rubare” un PC connesso per tentare, la “proprietaria” m’ha pescato, ci ho messo diversi minuti a fare il test, ed ovviamente non funzionava. Programmare un’applicazione ASP offline per un ignorante in materia come me è come tentare di scrivere un poema in sanscrito digitando su una tastiera irlandese. Paragone strampalato, ma che rende l’idea (forse)…

Mi fermo a guardare rapito uno screensaver: è sul PC solitamente usato da Karen, ed effettivamente oggi siamo entrambi senza PC e i 2 PC che dovremmo usare sono sistematicamente “scoperti”… Ora Karen si è impossessata di un PC altrui, ovviamente se provo altrettanto io c’è l’arpia a riprendermi… Mo’ le vado a rompere le scatole per i soldi, almeno domenica potrò comprare qualcosa alla boutique…

OK sto alzato… Mi fa TROPPO male il sedere, so che è strano avere male per essere stati seduti, ma così è. Sto leggendo un documento chiamato “LA LEGGE DI MURPHY”, un estratto del noto libro di Bloch. Uhm, interessante… Era “nascosto” in un vecchio file ASP mandatomi come esempio da un vecchio amico…

Il festival del carboidrato

27 Settembre 2002

Scritto il 26 settembre, dopo cena

Per la serie “i sospetti della sera”: assodato che ormai il riso bianco è lo stesso che si tramanda da generazioni, a ‘sto punto direi che anche la zuppa è una tradizione, nel senso che è la stessa da 3 giorni e non alternata come credevo dopo le prime 2 sere. Attenzione però: di sera in sera contiene sempre più spezie, soprattutto piccanti, ed è sempre più concentrata. Di fatto stasera è diventata una salsa piccante più che una zuppa…

Stasera festival del carboidrato: se sono riuscito a prendere poco riso bianco, nella pentola successiva ho trovato quello giallo (meno buono di ieri sera), e nella terza della pasta… Come gran finale il tipo mi ha portato una sorta di patatina dal diametro di 6 – 7 centimetri… Ovviamente il riso bianco più la salsa erano immangiabili… Solo che pare brutto lasciare cibo…

Cosà ora mastico della liquirizia, un pacchettino che ho aperto ieri sera… Fa bene allo stomaco? Ditemi di sà…

Sono fuggito dall’ufficio

27 Settembre 2002

Scritto il 26 settembre, sera

Stasera son letteralmente fuggito dall’ufficio alle 6 e qualcosa… Mi sento veramente poco bene e ho pensato di correre al bagno…

Peccato perché potevo sia continuare a lavorare che postare alcuni interventi scritti tra ieri e oggi: durante i lunghissimi download / upload di FrontPage guardo annoiato il PC, anche considerando che mi sono imbarcato in un lavoro infinito (come al solito, direbbe mia madre ). Ma non potendo lavorare on line la mattina e col fiato sul collo al pomeriggio per dover utilizzare la costosa connessione, ho veramente poche chance di portare decentemente avanti il tutto.

Oggi ho chiesto per il rimborso, sembrava tutto OK poi buh… Avanzo 3.050 rupie della prima notte (albergo più taxi) e 110 Euro (spese del visto), totale 350mila – 400mila delle vecchie lire. Almeno che mi dessero le rupie, visto che comunque le spenderò ad Auroville…

Cosà ora mi trovo qui, abbastanza abbattuto dal caldo, a non sapere che fare, mentre se fossi on line potrei lavorare. Ovviamente non riuscirò a portare a termine tutto il lavoro, non vedo come potrei farcela. L’unica chance, piuttosto, è di finire almeno la piattaforma sia per il database indiano che per quello europeo. Già  questa impresa è abbastanza epica visti i tempi…

I poeti ci fanno paura

27 Settembre 2002

Scritto il 25 settembre, post – cena

Il buio Aurovilliano è dark, very very dark… Cosà riflettevo con Supriya all’uscita dall’ufficetto: nessuna luce elettrica per kilometri (ti voglio sulle strade a guidare…).

La cucina Aurovilliana è spicy, very very spicy… Questo invece pensavo mentre rimettevo parte del mio riso bianco nella pentola e prendevo del riso giallo e l’ennesima ciotola della solita zuppa (quella di ieri etc. ). Buono questo riso: probabilmente curry per il colore (ma non ne sapeva granché, o forse ormai sono assuefatto), condito con le solite palluzze marroni , con arachidi e peperoncini interi (anche se svuotati). Già , con noccioline americane, probabilmente soffritte. Se magari ‘sti cibi ogni sera non fossero gelati ma un filo caldi, sarebbero più buoni, e sicuramente più digeribili. Comunque anche un’amica di Karen che sta qui ha rimesso il riso bianco nel pentolone… Lei tutto, io solo un po’: me la sono regolata di più… Comunque la sensazione è quella di mangiare ogni sera ad un ristorante cinese o similare: una sera va bene, 2 pure, ma dopo un po’ preferiresti un brodo di dado Knorr piuttosto… Ma basterebbe anche variare: già  il non aver mangiato riso a casa di Luigi oggi è stata una bella cosa.

Nel frattempo, come nel resto della giornata e comunque come avviene da diversi giorni a questa parte, cerco di capire l’utopia di Auroville. Oggi mi è venuto in mente un passaggio di una canzone di Claudio Lolli segnalatami da Celeste : se gli aurovilliani sono sognatori, forse sono anche poeti…


È vero che i poeti ci fanno paura […]
perché i poeti aprono sempre la loro finestra
anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata… 


Mumble mumble…