Oggi pomeriggio mio padre aveva voglia di utilizzare (avviene 2 – 3 volte l’anno ultimamente) il videoregistratore… Cosà abbiamo tolto la pellicola alla VHS all’edizione italiana di It’s a Wonderful Life, grande classico del cinema USA (del 1946, quasi 60 anni!).
Direi che è uno dei suoi film preferiti in assoluto. Effettivamente non è affatto male: l’ultima volta dovevo averlo visto una ventina d’anni fa (immaginatevi cosa potessi ricordarne), così mi sono goduto le 2 ore abbondanti in bianco e nero. Buoni sentimenti a palate e qualche sorrisino quando vedevo Clarence, l’angelo che ha ispirato l’omonimo portale italiano, che proprio stasera ho scoperto essere stato vittima di un orripilante restyling dell’home page, evidentemente volto ad omologarlo alle decine di altri portalini e portaloni europei. Sob.
Gli utenti di Imdb sembrano sottolineare a pié sospinto che non è solo “un film natalizio”: effettivamente, tra un po’ è Pasqua… L’insegnamento del film è probabilmente “tutte le vite meritano di essere vissute”. Al ché, tra le lacrimucce d’obbligo delle scene finali (e che vi devo dire: mi veniva da piangere pure vedendo Alla ricerca di Nemo!) io ho riflettuto sulla mia vita. Senza giungere ovviamente a nessuna conclusione. Salvo dire, come penso tutti, che mi rivedevo nel protagonista (che poi in realtà era l’archetipo della vita di mio padre) e che vedendo l’innamoratissima moglie pensavo all’amore totalizzante di Giuggiola…
Quanti maledetti rimpianti avrò in vita mia? Ne ho già accumulati a decine, in appena 25 anni. O erano rimorsi? Qualcuno mi spiega cos’è meglio? Quale sarà il senso della mia vita? Riuscirò a portare a compimento anche uno solo dei mille sogni, delle mille idee che mi accompagnano magari da anni?
La vita sarà anche meravigliosa. Ma devo aver perso il libretto delle istruzioni…