Curriculì curriculà…

5 Maggio 2004

OK, è ufficiale. Ho fatto il curriculum in italiano e l’ho inviato ad un paio di aziende ben selezionate trovate su Monster (per quanto anonime, direi si tratti di Dell e Tiscali). Non l’ho mai fatto prima in vita mia, ma cerco lavoro. Aaaargh. Devo dire che fare l’imprenditore mi piaceva di più. Che mi tocca fa’ per campa’…

Nei prossimi giorni farò quello in inglese, con tanto di lettera di presentazione. L’Edhec ha assunto un tizio il cui unico lavoro è correggerci i curriculum in inglese: tanto vale sfruttarlo. Negli scorsi mesi, qualcuno ricorderà , avevo dovuto fare come compito d’esame il mio curriculum / lettera in francese. Riprenderò anche quello.

Prometto che non scriverò qui dei progressi della ricerca: vi annoierei a morte. Se trovo qualcosa, magari faccio la fine di Pornoromantica. Speriamo di dover sbroccare di meno, anche se la laurea è simile (lei sociologia, io comunicazione – ma ho studiato principalmente sociologia all’università ). Se non trovo nulla di giorno, mi butto su un lavoro notturno. Questo è invece il link (chi cerca lavoro può bookmarlo) alle offerte di lavoro degli ultimi 3 giorni su Monster Italia.

Considerazione serale: ma come si fa a fare il curriculum di una pagina? Appena ho elencato (a carattere grandezza NOVE!) titoli di studio e parte del lavoro, sono finito a pagina 2. Aggiunta di lingue, informatica, esperienze no profit e info personali ed ho praticamente riempito anche la seconda pagina. Vedremo cosa riesco a fare con quello in inglese.

Il mio terrore, lo so che è paradossale, è che qualcuno mi chiami. Già  faccio fatica a ricevere chiamate, qui in Francia. Cosa succede se mi chiamano, ad esempio, a fare il colloquio a Cagliari? Vero che mi piace viaggiare, ma da quanto rischia di costarmi il giro pro – lavoro, devo ipotecare diversi mesi di stipendio…

I gatti di Sepúlveda

4 Maggio 2004

Non ho ben capito come ci son finito: a volte su Internet ci si lascia andare di link in link ed i blog in questo sono fenomenali… Sono capitato sull’archivio de Il Manifesto e sono rimasto incuriosito da questo articolo / racconto di Sepúlveda. Quello che mi ha colpito di più, direi, è la dedica finale, cioè

«a mis amigos de Calabria, que son pobres y dignos»,

che mi ha fatto riflettere sulla fama di Calabria e calabresi in giro per il mondo. Uhm.

Nel frattempo, continuo a crogiolarmi con il dolce far niente da studentello (cosa sono i lavori di gruppo o gli esami rispetto al “vero” lavoro?), tossisco e curioso sulle evoluzioni di Monster