Suggeriva la receptionist della SAA cui raccontavo le mie sventure dell’ultimo mese: prima di iniziare il tuo stage, fai un salto a Lourdes. Effettivamente. Diceva mio padre al telefono all’ora di pranzo: “Ma cos’hai in questi giorni? Non ti ho mai sentito così giù in tutta la tua vita!”… Boh, sarà.

Io, piuttosto, sono piatto. Ho una faccia triste, è vero, ma è così dal mio arrivo a Torino, esattamente una settimana fa. O forse non è triste: è apatica.

Fondamentalmente, dell’internship in partenza non me ne frega nulla. Né come contenuti, né come azienda, né come oggetto di studio, né come esperienza formativa. Mi hanno selezionato perché gli faceva comodo un guaglione con diversi anni di esperienza nel web project management. MAGARI, mi insegnassero qualcosa. Ma andrò, c’è sempre da imparare nella vita e son sicuro che, appunto, imparerò cose che ben poco hanno a che fare i miei interessi professional – formativi.

Sono in apnea. Aspetto che la possibilità del Toroc si concretizzi, con un colloquio a settembre: forse non ne sono all’altezza e magari il lavoro sarà un po’ (tanto) ingegneristico, ma è sicuramente più stimolante di lavorare gratis dalle 8 alle 17.30, tutti i giorni. Già, orari che manco in fabbrica (9 ore e mezzo di lavoro al giorno?)…

Pare che anche la mia cioccolataia preferita abbia avuto problemi analoghi. Sono arrivato al fondo, ho scavato ed ora mi sono adagiato. Aspettiamo che la marea mi riporti su… L’unica buona notizia di questi giorni, per dare un tocco di positività a questo mesaccio, è la nascita di Manuel, il figlio di Diotima. Auguri!



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