Ieri giornata delirante: sono arrivato dopo le solite 14 ore di treno a Torino e per tutto il giorno ho avuto mal di testa (ce l’ho ancora oggi, a dire il vero). Il peggio, tuttavia, è arrivato nel pomeriggio: ho iniziato a sentire freddo, molto freddo. Devo avere avuto la febbre molto, molto alta: quando sono stato meglio e l’ho misurata, era quasi a 39° C… C’è poco da meravigliarsi: nelle cuccette italiane si muore abitualmente di caldo (6 persone che dormono circondate da valigie in 20 metri cubi ad agosto…) salvo il fatto che, una volta chiusa la porta dello scompartimento inizia a lavorare fin troppo bene l’aria condizionata e quindi ci si congela.

Giuggiola è stata dolcissima: prima mi ha tenuto compagnia nel pomeriggio, poi è andata a prendere il pigiamino per assistemi tutta la notte, impavida. Non ha avuto paura del fatto che potessi mischiarle chissà  cosa. La poverina (tra l’altro era il mesiversario, ieri) ha dovuto anche assistere a Giuggiolo che scappa in bagno in preda a dolori allucinanti e soprattutto a Giuggiolo che dà  di stomaco per 6 volte (!) consecutive. Che schifo, mai successo prima.

Oggi sto decisamente meglio: sono tornato al mio lavoro del cavolo, così almeno ho pranzato in mensa. Fossi rimasto a casa, non avrei avuto la forza di cucinare qualcosa di decente. Sono effettivamente rimasto un po’ (tanto) debole e spero che lentamente possa riprendermi anche da questo punto di vista. Magari stasera eviterò di uscire dal lavoro alle 19.30 come al solito ed andrò a casa per lavorare un po’ alla tesi ed aspettare di riabbracciare la mia eroina – Giuggiola. Purtroppo la tipa che lavora con me è sparita da un bel po’ di tempo e così non posso lasciare l’ufficio…

Ringrazio Dio che oggi stia molto meglio. Non capirò che razza di malanno ho avuto ieri: colpo di freddo, intossicazione alimentare, principio di bronchite o cos’altro… Speriamo non abbia ricadute: con le sudate dovute al caldo non è così difficile.



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