Ci son riuscito per anni, poi il momento topico è arrivato ed a giugno è iniziata la mia vita milanese. Vita che, come prevedibile, è come quella di tutti i milanesi di adozione (quelli veri non esistono): stressata, sudata, piatta. Per quanto mi possa piacere il mio lavoro, i ritmi tenuti non giustificherebbero un affetto così esteso a queste mura grigie. Con tutta la buona volontà , chiunque in questo momento pensa alle ferie. Tranne io.

Mi sento di dar ragione a coloro che ritengono che workaholic si diventa nella misura in cui si vuol tendere a colmare i “buchi” della propria vita col lavoro. Chiunque abbia un minimo di interessi, di passioni, di amori extralavorativi attende le ferie con impazienza. Io in questo momento sono così affranto dal vuoto pneumatico che si presenta all’idea di non lavorare per qualche giorno che di fatto ho accolto di buon grado la prospettiva di rimanere attivo anche mentre tutti, progressivamente, abbandonano la barca. L’esperienza di disoccupazione più o meno vista negli scorsi mesi mi ha scottato abbastanza e quindi fin quando ci sono giornate di lavoro da fare, sorrido e vado avanti.

Lo faccio in una città  all’apparenza morta, che le istituzioni da una parte cercano di sostenere e dall’altra ammazzano definitivamente: basti pensare all’orario dei mezzi pubblici. Questa è una schematizzazione dell’attuale frequenza di passaggio di autobus, filobus, tram & company, che rende bene l’idea di quanto venga sottovalutato il numero di persone che ad agosto rimangono in città .

  • Orario invernale: corse “frequenti” durante i giorni lavorativi.
    • Orario estivo: da giugno a settembre, con calo della frequenza.
      • Orario estivo ridotto: da fine luglio a fine agosto, con calo della frequenza.
        • Orario attuale per queste settimane centrali di agosto: nei giorni feriali si mantiene l’orario estivo ridotto del sabato, con corse a dir poco “rarefatte”.

A questo va aggiunta una messe infinita di lavori su strade interne ed esterne alla Città  che, d’altra parte, non si riuscirebbe a fare col traffico di punta invernale. Tutto sommato, quindi, rimanere al lavoro diventa un passatempo ancora più “sensato”: in ufficio si sta al fresco, si evitano attese improbabili dei mezzi pubblici, non ci si cucina sotto il sole davanti a ruspe ed escavatrici. Inquietante a dirsi, ma è cosà. Poi la tua collega ti scrive un’e-mail dall’account aziendale direttamente da Formentera e sospetti di non essere l’unico in queste condizioni, anzi.



4 Comments to “Un’intera estate a Milano”

  1. Giuggiola | Agosto 23rd, 2005 at 19:21

    Tempo fa hai detto che non potevi far ferie perchè dovevi lavorare, qui, se ho ben capito(!), dici che hai dovuto lavorare, tale era il vuoto nella tua vita non lavorativa.

    Mettiti d’accordo almeno con te stesso.

    Giuggiola tappabuchi!!!!

  2. Diotima | Agosto 15th, 2005 at 20:45

    Ciao Ex, buon Ferragosto agli sgoccioli!
    Anche io lavoro tutto agosto e, benchè non mi possa certo considerare una workaholic, sono strafelice di lavorare quando tutti sono in vacanza. Mi è già  successo altre due volte in passato e ho sempre colto la positività  della situazione. Anzi, ad averne avuti di agosti così attivi a stimolanti.
    Buon lavoro collega.

  3. ex-xxcz | Agosto 16th, 2005 at 11:05

    Grazie Diotima, effettivamente di aspetti positivi ce ne sono diversi… C’è molta meno gente che rompe le scatole!

  4. ex-xxcz | Agosto 23rd, 2005 at 19:21

    Non ho fatto ferie perché c’è tanto da lavorare. Poi che sia una fase particolare della mia vita è evidente, direi…

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