Un tempo erano i pubblicitari ad avere qualche problema a discutere col mondo i dettagli della loro professione: ora è la maggior parte dei liberi professionisti a doversi arrampicare sugli specchi quando si tratta di spiegare ai propri parenti di cosa ci si occupa. Orde di mamme vagano ad occhi bassi per non incontrare altre sfortunate genitrici di laureati – masterizzati – dottorati che si trincerano dietro etichette da un lato oscure, dall’altro onnicomprensive come “marketer“, “SEO” o “consulente“, buona per tutte le stagioni.

D’altra parte, chi per scelta (vedi il sottoscritto), chi per necessità  (vedi i milioni di precari italiani), si è in tanti ad essere consulenti anche dal punto di vista amministrativo, oltre che contenutistico. Nel mio caso, però, è proprio quest’ultimo aspetto il più complicato da esprimere: per questo motivo, mi sono deciso a riepilogare un po’ di attività  (pi che di ruoli) svolti negli ultimi dieci anni di lavoro, rigorosamente in ordine alfabetico, in modo da non porre l’accento su quelle più frequenti o su quelle preferite…

  • Account management
  • Amministrazione e moderazione di comunità  virtuali
  • Analisi funzionale e raccolta user / business requirements
  • Analisi organizzativa e ridisegno di processi aziendali
  • Analisi tecnica e redazione specifiche tecnico – funzionali
  • Coordinamento della sicurezza di eventi
  • Copywriting e Webediting
  • Disegno e realizzazione di basi di dati relazionali
  • Gestione di team di sviluppo applicativi
  • Organizzazione di eventi musicali
  • Partnership building
  • PMO
  • Pianificazione e negoziazione di campagne sui Media
  • Preparazione di guide per gli utenti e test case per le fasi di test
  • Produzione reportistica e cruscotti di controllo per l’Alta Direzione
  • Redazione di articoli ed R&D
  • Supporto alla gestione delle Risorse Umane e delle Relazioni sindacali
  • Webmarketing ed Interactive marketing
  • Webdesign e Webmastering

A dire il vero, ci sono molte altre attività  di cui ho volontariamente “dimenticato” di scrivere. Come è facile immaginare, sarebbe difficile provare a scrivere di queste attività  su un curriculum o discuterne con un potenziale cliente / datore di lavoro: forse questo è il motivo per cui alla fine si dice “consulente” e si pensa che questo basti ed avanzi. Chissà  quali altre attività  svolgerò nei prossimi anni: chissà  cosa scriverò sulla mia carta d’identità  al posto di “consulente aziendale”.



4 Comments to “Si fa presto a dire “consulente””

  1. dottorgioia | Agosto 3rd, 2006 at 15:29

    # Account management
    ce l’ho

    # Amministrazione e moderazione di comunità  virtuali
    ce l’ho

    # Analisi funzionale e raccolta user / business requirements
    ce l’ho

    # Analisi organizzativa e ridisegno di processi aziendali
    ce l’ho

    # Analisi tecnica e redazione specifiche tecnico – funzionali
    ce l’ho…

    oh, ma quanti tuttologi saremo in italia? vuoi vedere che quel famoso milione di posti di lavoro lo stiamo facendo tutto metà  io e metà  te?
    porcaloca 🙂

    ps. geomarketing e industrial marketing niente? definizione API? program management? Studio di fattibilità  su progetti btl? dai, che se ci pensi ne tiri fuori ancora…

  2. ex-xxcz | Agosto 4th, 2006 at 19:09

    Uhm, sì ho fatto qualcosina anche nei campi che citi, industrial marketing escluso. Temo tu abbia ragione, però sarebbe carino anche ricevere i proventi di cotanto sforzo… 😀

  3. Giuggiola | Agosto 11th, 2006 at 15:09

    Bravissimo! Se non ti sapessi già  imnpegnato in una “più che affettuosa amicizia” ti chiederei di uscire con me… Una di queste sere!

  4. ex-xxcz | Agosto 12th, 2006 at 00:07

    Quanto è simpatica, Signora Giuggiola… Mah...

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