Questa immagine mi sembra la sintesi migliore di questa tornata elettorale. Per quanto scattata a Roma e relativa ad un momento di festa per il trionfo di Gianni Alemanno alle Elezioni Comunali, è in realtà ampiamente applicabile all’intero tourbillon elettorale iniziato a febbraio e che ha avuto il suo culmine a metà aprile col trionfo del Popolo delle Libertà alle Elezioni Politiche. La foto riassume infatti gli elementi che hanno contraddistinto gli elementi chiave della campagna dei vincitori e (per riflesso) ciò che è mancato a quelle dei numerosi perdenti: senso di appartenenza, partecipazione, ironia. Già, i 3 elementi cardine, da sempre, della Sinistra.

Non sono impazzito. Confermo di aver votato per i Verdi come promesso, con un risultato bizzarro di questa scelta: a livello di Senato e Camera ciò ha comportato un voto per la Sinistra Arcobaleno, mentre per la Provincia di Catanzaro la scelta del simbolo dei Verdi ha implicato un voto alla coalizione (anch’essa perdente lo scorso week-end) del Partito Democratico. Forte di questa posizione di perdente 3 volte (nessuno dei “miei” candidati è stato eletto), posso ora lanciarmi a ruota libera nel commentare i risultati di Elezioni Politiche e Amministrative partendo da una foto che celebra la vittoria degli avversari.

Ovvio che rabbrividisco al pensiero che i (nemmeno tanto neo-)fascisti e i leghisti siano al potere. Però riconosco loro il merito di aver saputo cavalcare il tema dell’appartenenza ideologica completamente trascurato dal Centrosinistra. Alla ricerca del nuovismo a tutti i costi, il Veltroni-uomo-sognatore ha pesantemente perso contro Berlusconi-uomo-dei-sogni: il primo ha continuato ad inveire contro gli “ideologismi” di Sinistra, il secondo ha avuto vita facile a criticare il Governo di Prodi mentre i suoi alleati giocavano sul territorio la carta della comunanza identitaria verso principi magari non troppo nobili, ma convincenti.

Pensiamo ai movimenti di Destra, vero motore della valanga azzurra. Pensiamo alla Lega Nord: anche se non è riuscita a ottenere il 10% del 1996, ha ottenuto un risultato eccellente distinguendosi profondamente in termini di copertura ed ascolto del territorio, ripescando tutto il proprio bagaglio identitario e sfruttando il secondo sasso perso per strada dalla Sinistra, quello della partecipazione. Non si è arroccata sul nucleo storico (illusorio) di potenziali elettori come ha fatto la Sinistra Arcobaleno, ma ha stanato di porta in porta, in tutto il Nord, gli elettori troppo arrabbiati col resto d’Italia per poter anche solo dare un voto “moderato” al Popolo della Libertà.

Vivo a Bergamo e continuo a non incontrare persone che dichiarano esplicitamente il proprio voto al partito di Berlusconi, ma parlo abitualmente con elettori della Lega Nord: ottimi professionisti, non certo i tamarri con l’anello al naso che noi di sinistra continuiamo a tratteggiare. L’ideologia reazionaria della Lega è stata determinante nel successo in città chiave come Brescia; l’attivismo dei suoi adepti ha invece funzionato sulle classi sociali che avevamo scioccamente dato per scontato come “amici” del Centrosinistra, vedi proletariato di vario ordine e grado (non solo operai, insomma).

L’ultimo aspetto che è completamente mancato tra i perdenti ed invece ha contribuito al successo del Popolo della Libertà è quello dell’ironia. Con una versione edulcorata de “La fantasia al potere”, Silvio Berlusconi ci ha stupito ancora una volta con un modo di fare scanzonato, libero da schemi e probabilmente irrispettoso delle Istituzioni, ma vincente. Gli Italiani, in fin dei conti, amano quel modo di fare: la battuta, il gesto, il pensierino buttati lì con nonchalance sono quanto di più vicino al modo di fare dei suoi connazionali, che lo considerano col rispetto dovuto a quelli un po’ folli, ma saggi. Colpa anche nostra: chi non ha mai sorriso di una “cavolata” fatta da Berlusconi?

Chi ricorda invece un gesto provocatoriamente ribelle fatto da un esponente del Partito Democratico o della Sinistra Arcobaleno? Abbiamo una classe di dirigenti politici che ha preso il peggio dal Partito Comunista Italiano (la burocrazia) e dalla Democrazia Cristiana (i personaggi mediocri) dimenticando di fondere nelle esperienze del Centrosinistra (Partito Democratico in primis) gli asset migliori che queste tradizioni potevano portare ai nuovi soggetti presenti in questa tornata elettorale. Il Centrosinistra ha continuato ad invocare serietà sui temi economici, ma ha completamente ignorato quelli su cui il Centrodestra non scherzava affatto.

Basti confrontare l’andamento dei risultati storici delle Elezioni Politiche per rendersi conto di come l’intero elettorato moderato abbia letteralmente ignorato la novità del Partito Democratico: il risultato della politica veltroniana è stato dragare voti a Sinistra per arrivare infine ad un risultato paragonabile a quello dell’Ulivo nelle Elezioni precedenti. Ora è iniziata la notte dei lunghi coltelli, con scene che non avremmo mai voluto vedere: a questo punto sorge il dubbio di quali siano le azioni migliori per salvare ciò che di buono questa esperienza ha avuto e iniziare a individuare candidati seri per l’intera coalizione di Centrosinistra, Sinistra compresa.

Come si vivranno i prossimi 5 anni, non è ancora dato saperlo. Mancheranno esperienze importanti come quella del “nostro” Francesco Forgione, visto votare lo scorso 13 aprile nella sezione accanto alla mia e poi ascoltato negli ultimi giorni su Corriere.it. Mancherà tutta la Sinistra nei due rami del Parlamento, Verdi compresi. Mancherà, forse, anche un po’ di senso dello Stato e della Comunità. Mancheranno tante cose, ma solo una non dovrà sparire nel nulla: il nostro senso del Giusto, di ciò che è meglio per noi e soprattutto per gli altri. Se poi tra 5 anni scopriremo che Silvio Berlusconi e soci avranno governato degnamente, a loro andrà il nostro plauso. Ma non il nostro voto.



5 Comments to “Walter Veltroni Santo subito”

  1. Boh | Maggio 5th, 2008 at 10:21

    Bel post, giusto! Ne abbiamo parlato un po’ tutti del santo Walter, infatti.

    Mi basta però quello che ha fatto con la legge Berlusconi nella passata legislatura, che l’ha forgiata e piegata a suo volere.

    Se la destra governasse bene ne sarei assai felice ma cambiare leggi ad hoc è un atto gravissimo e apre la porta alla dittatura, in realtà. E’ questo che non si può ammettere.

    E d’altronde la sinistra è quello che è…

  2. ex-xxcz | Maggio 6th, 2008 at 13:12

    Sì, durante la precedente esperienza di Governo, Berlusconi ci ha fatto vedere di tutto. Speriamo non si ripeta…

  3. Boh | Maggio 7th, 2008 at 01:01

    Stiamo a vedere…

  4. Pingback dall'articolo » Le Elezioni Europee? Tutto già visto | Giugno 8th, 2009 at 21:37

    […] visto i risultati delle Elezioni Europee, mi è venuto in mente di scrivere un commento come quello successivo alle Elezioni Politiche 2008 […]

  5. Pingback dall’articolo » Le ennesime elezioni perse, pur essendo nella coalizione vincente | Febbraio 28th, 2013 at 21:08

    […] Cinque anni fa ci lamentavamo che la sinistra fosse scomparsa dal Parlamento; oggi è ritornata, grazie a voti come il mio e a candidati dal bel profilo come la calabrese Celeste Costantino, eletta fortunatamente in Piemonte. Da noi in Calabria non avrebbe avuto speranze: molta gente ha preferito votare per obbedienza di partito personaggi del calibro di Bindi, Scilipoti, Minniti. C’è quindi poco da meravigliarsi se poi intere generazioni abbiano voluto provare i nuovi volti del Movimento 5 Stelle, che è riuscito a vincere, soprattutto alla Camera, in molti dei paesini italiani. Io ribadisco che la mia distanza dal loro programma era troppo eccessiva per ottenere il mio voto; è pur vero però che su Voisietequi io sia stato terribilmente posizionato vicino al PD, molto più che a SEL. Mi sembra però evidente che nessuno abbia votato leggendo i programmi. […]

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