Oggi, in tutto il mondo, è stata “festeggiata” la prima Giornata mondiale sulla pulizia della mani, promossa da Unicef con un po’ di enti governativi in giro per il mondo e l’appoggio (non casuale, direi, visto il tema) di Unilever e Procter & Gamble. Si tratta di un’iniziativa importante, soprattutto per i bambini e soprattutto per i paesi in via di sviluppo. I numeri citati nei comunicati stampa di presentazione sono impressionanti: 2 miliardi e mezzo di persone hanno seri problemi derivanti dalla mancanza di servizi igienici adeguati e 1 miliardo e mezzo utilizza servizi igienici all’aperto, con le ovvie conseguenze del caso.

Sembra che basterebbe convincere le popolazioni più povere ad imparare a lavarsi le mani con sapone, soprattutto prima e dopo l’utilizzo del WC, con iniziative educative ad hoc: si ridurrebbero le infezioni respiratorie del 25%, i decessi da malattie intestinali del 50%, i rischi derivanti da colera e dissenteria fino al 60%. Si risparmierebbero 3 milioni e mezzo di vite umane, quelle dei bambini morti ogni anno a causa delle scarse condizioni igieniche cui le famiglie li costringono. Uno stillicidio generalizzato che si potrebbe evitare con un gesto semplice come insaponarsi e sciacquare le mani.

Se nemmeno questa parentesi vi ha intenerito il cuore, ora guardiamo al vostro interesse diretto. Qualche tempo fa un inventore veneziano ha lanciato “Mio il salvamani”, un sistema per proteggere le maniglie dei carrelli da supermercato, utili per evitare che sporcizia e batteri si trasferiscano da queste al cibo introdotto nel carrello stesso. Tutti giù a commentarlo ironicamente, poi oggi Coriere.it pubblica due-tre domandine provocatorie e i risultati sono terribili: 1 lettore su 10 dichiara di non lavarsi le mani dopo essere stato in bagno, 1 su 4 di non lavarle dopo aver preso i mezzi pubblici.

Sempre meglio che in Gran Bretagna, comunque. Oggi sta facendo scalpore uno studio che mostra come a Londra 1 utilizzatrice su 5 dei mezzi pubblici presenta batteri fecali sule mani e lo stesso vale per 3 utilizzatori su 5 nel Newcastle: viene voglia di non andare più da quelle parti. Io probabilmente mi lavo le mani più del necessario, ma mi piacerebbe che almeno l’attenzione media al tema si alzasse un po’. E invece niente: nei luoghi pubblici assisto a scene bruttissime e mi viene la nausea al pensiero che poi quelle persone vadano in giro a piede libero. Ed io allora mi lavo ancora di più, è un circolo vizioso.



One Comment to “Poi dite che sono io ad essere fissato con la pulizia delle mani”

  1. Pingback dall’articolo » La Pasqua dell’OCD | Aprile 12th, 2020 at 21:05

    In queste settimane di follia collettiva, ammetto di rilevare una piccola perversione per gli ossessivo-compulsivi. Sostanzialmente potrei riassumerla così: se un/una OCD non si ammala, può dire che aveva ragione lui/lei a lavarsi le mani ogni 5 minuti visto che ora è una norma collettiva salva-vita; se un/una OCD si ammala, può dire che faceva bene a non toccare superfici pubbliche, perché il mondo è pieno di sporcaccioni. […]

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