È di nuovo San Vitaliano

16 Luglio 2011

Probabilmente non è stata una grande idea fratturarsi l’impossibile a Roma e andare a farsi ricoverare a Catanzaro qualche ora dopo. Al di là della follia logistica (gli ispettori dell’Inail non hanno mai apprezzato molto questo risvolto assurdo della vicenda), l’essere arrivati in Ospedale la sera del 16 luglio, giorno della festa del Patrono, ha fatto sì che trovassi personale gentile, ma letteralmente distrutto.

Sembra così lontano, eppure sono passati esattamente due anni da quel pomeriggio terribile. Quando un anno fa commentavo l’anniversario su queste pagine, notavo come quel brutto evento fosse stato l’inizio di un anno di riscossa, di piccoli grandi traguardi quasi tutti positivi, con un bel po’ di sbattimento nei mesi successivi di fine 2009 e un buon “raccolto” per tutto il 2010, non solo a livello professionale.

Il 2011 invece sta andando maluccio. Con amici e colleghi spesso finiamo ad accomunarlo col 2009 e non è un buon segno: con i primi, perché sembra avere un po’ di caratteristiche da “annus horribilis” che fanno un po’ tremare; con i secondi, perché il clima economico è terribile e proprio in queste settimane stiamo intravvedendo la seconda fase della recessione, ancora più preoccupante della precedente.

Per pura coincidenza, come era successo due anni fa e poi l’anno scorso, negli scorsi giorni sono capitato a Roma per lavoro, a distanza di mesi. Riflettevo sul tutto immaginando che da qui a fine anno terrò lo stesso atteggiamento del 2009, stringendo i denti per poi sperare in un 2012 positivo. Per ora, la foto 16 luglio 2011 vs. 16 luglio 2010 segna una sostanziale immobilità e questo non è bene.



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