Ricorsi storici di fine anno

31 Dicembre 2011

Sembra di essere tornati alla notte di fine 2001. Stasera come allora, mio padre sta male e io sono un po’ triste perché gli voglio bene e spero guarisca. Per quanto mi riguarda, quest’anno come esattamente 10 anni fa guardo con preoccupazione all’anno successivo. Il 2002 fu un anno di svolta nella mia vita, tra rabbia per la Laurea, fine del lavoro a Venezia, inizio dell’MBA, cambi nella vita privata. Chissà il 2012?

Sembra di essere tornati alla notte di fine 2009. Alla fine di un anno pesantissimo, probabilmente il peggiore della mia vita. Anche il 2011 mi lascerà ferite pesanti e indimenticabili, nonostante fosse iniziato con entusiasmo e ottimismo dopo un 2010 positivo. Farò fatica a riprendermi dai drammi del 2011, anche perché la buriana macroeconomica sembra appena iniziata e rischiamo tutti molto. Finirà nel 2012?

Sembra di essere tornati alla notte di fine 2008. C’era stato un autunno turbolento negli Stati Uniti dal punto di vista economico e tutti tremavano pensando a un 2009 disastroso come poi in effetti è stato. Adesso la turbolenza la viviamo nelle nostre vite quotidiane, con le tasse alle stelle e un mercato del lavoro incerto. Le banche con cui lavoro quotidianamente riusciranno a sopravvivere? Anche oltre il 2012?

Sembra di essere in un eterno ricircolo. Forse è vero che si ricordano più gli eventi negativi che quelli positivi, ma probabilmente questa vena di pessimismo che accompagna ormai tutta la popolazione mondiale avrà bisogno di eventi fortemente positivi per cambiare di segno. Il punto è che all’orizzonte non se ne vedono proprio e nemmeno a livello personale posso sperare in un anno rivoluzionario come fu il 2002.



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