Acquario di Genova

16 Giugno 2012

Io e il resto della famiglia siamo tornati all’Acquario di Genova vent’anni dopo la visita precedente. Sorvolando su quanto faccia impressione pensare a com’eravamo allora, è stato strano tornare in quello che era uno degli acquari più grandi del mondo. Oggi, nonostante sia stato ampliato più volte, è stato superato in Europa dal tanto discusso acquario di Valencia e dagli spazi mostruosi di stampo americano. Qui lo stile è a suo modo italiano.

La dimensione comunque fa sempre impressione: entri sorridendo leggendo i cartelli che prospettano almeno 2 ore di visita e 2 ore e mezzo dopo ti rendi conto di aver visto giusto il percorso base, senza le attività opzionali, pensate probabilmente soprattutto per i bambini, che vengono proposte di continuo in un colossale sforzo di cross-selling che raramente si riscontra nelle strutture pubbliche. Forse perché l’Acquario non è pubblico.

La struttura è infatti gestita da Costa Edutainment, che a Genova controlla anche altre attrazioni nell’area come il Bigo o Galata Museo del Mare. Anche quest’ultimo è sembrato molto interessante, perché miscela esposizioni classiche e inserti multimediali spaziando su tematiche molto ampie. Gli altri spazi del Porto Antico come la Biosfera o la Città dei bambini e dei ragazzi non li abbiamo visitati, prediligendo lunghe passeggiate in città.

Che siate una famiglia con bimbi piccoli o un gruppo di amici nemmeno tanto giovani, fate un salto all’Acquario di Genova, perché è un’esperienza interessante. Certo potreste obiettare che questo tipo di intrattenimento non è poi così diverso da quello degli zoo, visto che comunque si tratta di animali in cattività; eppure la cura nell’aver ricreato ambienti naturali adeguati spero possa alleviare la difficoltà di pesci e mammiferi di vivere nella vasche.

C’è solo una cosa che troverete disdicevole: quando meno ve l’aspettate, potreste venir trattati malissimo dallo staff. Non che la cattiva usanza sia propria solo degli operatori dell’Acquario: per quanto trovi simpatici i professionisti genovesi con cui lavoro, più di una volta ho trovato da ridire sull’atteggiamento del personale di servizio. Talvolta mi sembra di essere tornato in India ed è un peccato, per una città che potrebbe vivere di turismo.



4 Comments to “Acquario di Genova”

  1. Articoli Etnici | Luglio 5th, 2012 at 14:25

    Bell’acquario

  2. Diego | Luglio 18th, 2012 at 12:06

    I pesci devono stare nel mare.

  3. Stefania | Agosto 11th, 2012 at 19:03

    Sì, l’Acquario di Genova lascia sempre a bocca aperta! Sicuramente da godere al meglio in giorni infrasettimanali, durante i weekend è sempre pieno zeppo.

    Concordo sullo staff non sempre “disponibile” con i visitatori…

  4. Pingback dall’articolo » Rivedendo Padova e Venezia dopo tanti mesi a Genova | Novembre 16th, 2012 at 22:51

    […] È stato facile pensare a come siano passati 10 anni dagli ultimi mesi tra Padova e Venezia, quelli della Laurea e della fine del lavoro a Rialto. Un po’ più strano invece pensare a come ne siano passati 20 (venti) da quell’estate del 1992 che in qualche modo segnò il passaggio dall’infanzia all’adolescenza: la gita scolastica dell’ultimo anno delle medie a Padova e Venezia (daje), quella familiare a Genova per l’Acqario cui ho già accennato. Un triangolo un po’ sghembo, questo Venezia-Padova-Genova, ma che sempre di più negli anni diventerà uno degli assi su cui impilare i ricordi delle altre città degli scorsi anni. […]

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