Appunto un post veloce sulla Cuccia giusto per segnare il fatto che in settimana si chiude la prima parte del “domicilio” genovese e quindi stanotte la passerò a fare bagagli. Poi un po’ li porto a Milano domattina, qualcosa la porto in Calabria quando scenderò nel week-end.

Stavolta, rispetto alle chiusure precedenti dei contratti di affitto in giro per l’Italia, vorrei essere un po’ più ottimista: conto di tornare a Genova nel giro di poche settimane per passare qui l’autunno e poi incrociando le dita anche un pezzo significativo del 2013, budget permettendo.

Ciò nonostante, il tragicomico impacchettamento-trasporto-ritorno delle valigie è una routine da svolgere comunque; sulla carta ho molto meno roba rispetto a quando, ad esempio, un anno fa avevo lasciato la casa di Reggio Emilia per il mese di agosto. Sulla carta, però.

Nella pratica, poi, c’è sempre una montagna di oggetti assortiti da trascinare a Milano e poi come si diceva, ritrascinare a Genova tra poche settimane. Parte della montagna è voluminosa ma leggera (calze, mutande, cravatte etc.), altri oggetti sono fastidiosi da muovere.

Dunque tra un paio di giorni chiudo la porta dietro di me a Genova, confidando di riaprirla presto. A volte vorrei stare in albergo solo per evitare questo strazio, queste routine che poi procurano mal di schiena e altro. Poi ci ripenso, tutto sommmato meglio così. O no. O sì. O no.



Leave a Comment