Ogni Capodanno, ormai da diversi anni, pubblico un “best of” dei video musicali pubblicati su Pollicinor. È un pensiero costante durante l’anno: ogni volta che pubblico un video musicale mi domando se potrà finire o meno nella top ten: considerando che pubblico un video musicale un giorno sì e uno no, la questione è piuttosto frequente.

Visto che alterno video musicali in inglese con quelli pubblicati da artisti italiani, il numero di video da selezionare è piuttosto alto: dividendo 365 giorni per 4 e togliendo qualche giorno offline, si può stimare tra gli 85 e i 90 video di ognuno dei due tipi. E se per i primi la scelta è piuttosto ampia, quando si arriva alla musica italiana arrivano le difficoltà.

Non voglio pubblicare schifezze; raramente può capitare che pubblichi video trash commentandoli; nella stragrande maggioranza dei casi, però, cerco di selezionare videoclip musicali che abbiano un buon equilibrio tra visual e musica, tra ultime novità e memoria storica. Il “best of” annuale poi include video in voga nell’anno appena concluso.

Guardando quello del 2012, non è difficile notare la quasi totale assenza di musica italiana: c’è giusto Tenax, il video di una canzone di Enrico Ruggeri vecchia di decenni ripresa dai Serpenti. Negli anni precedenti c’era stato qualche pezzo in più, ma in generale al di là del debito di affetto verso Casino Royale e Subsonica, c’è poca proporzionalità.

Capisco che scrivere una bella canzone sia uno sforzo creativo meno complesso rispetto a quello di girare e produrre il relativo video. Eppure non tutti i video internazionali pubblicati rappresentano mega-progetti; anzi, seguendo i miei gusti, in questi anni ho pubblicato spesso video con tutta evidenza low-budget, ma decisamente creativi.

Curiosamente in questo mese di gennaio stanno uscendo diverse novità musicali italiane, forse nel tentativo di anticipare il ciclone-Festival di Sanremo. Anche stavolta, però, niente video particolarmente affascinanti: speriamo di venire stupiti, emozionati, colpiti, sconvolti se necessario, dai video musicali italiani che verranno pubblicati nel 2013.



2 Comments to “Video musicali italiani, che delusione”

  1. Pingback dall’articolo » Improvvisamente, heavy user di Spotify | Ottobre 19th, 2019 at 21:38

    […] Complice anche un aumento considerevole dei GB sul cellulare aziendale, ho iniziato ad ascoltare il disco di Liberato con ‘sta benedetta “riproduzione casuale” su smartphone; poi più serenamente dall’app per Windows. Il disco mi è piaciuto e ho iniziato anche a capire meglio il meccanismo di funzionamento per chi non sottoscrive l’abbonamento “premium”. Sicuramente funziona meglio per ascoltare un disco che una singola canzone: è vero che i brani vengono intervallati da 1-2 pezzi di altri e da 1-2 spot, ma permette anche di fare scoperte interessanti, soprattutto in logica-Pollicinor. All’inizio ero abbastanza monotematico: settimane ad ascoltare solo il disco di Liberato (e i pezzi “suggeriti”) andando e venendo tra ufficio e casa, poi ho iniziato a utilizzarlo più a fondo. […]

  2. Pingback dall’articolo » Pinguini Tattici Nucleari, Eugenio in Via Di Gioia | Febbraio 12th, 2020 at 21:55

    La qualità dei video musicali italiani è decisamente aumentata; rispetto alle mie lamentele di 7 anni fa, c’è stato un cambio radicale. Merito soprattutto di una nuova generazione di artisti: nati negli anni Novanta, hanno spesso rilasciato le loro canzoni con video accattivanti, creando circoli virtuosi e aumentando i volumi di ascolto su YouTube e Spotify. Oggi hanno un pubblico fedele, prezioso per la partecipazione ai concerti (che sono poi la loro prima fonte di sostentamento visto il crollo della vendita di dischi). Senza i video brillanti, Fulminacci non sarebbe arrivato a vincere il Premio Tenco; Liberato non avrebbe immaginato di riempire il Forum di Assago con appena un disco. E poi ci sono i Pinguini Tattici Nucleari e gli Eugenio in Via di Gioia. […]

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