Senza dubbio è andata bene. Non nego che ci fosse qualche piccolo timore: anche se Margherita cresce fisicamente (poco) e cognitivamente (abbastanza), ha pur sempre meno di due anni e non avevamo mai fatto turismo insieme. Giusto qualche piccola esperienza in Italia insieme; il viaggio più rilevante, verso l’India, l’aveva vissuto solo con la mamma.

Abbiamo sicuramente dovuto accettare dei compromessi. Il più evidente, ad esempio, è stato non andare a visitare Acropoli e Partenone. Il che può sembrare una mancanza incredibile a chi conosce poco Atene, ma di fatto non ci ha poi turbato molto. Abbiamo passato più o meno una settimana tra la capitale e il Pireo e sono rimaste dietro anche altre cose da vedere.

Questo, più che altro, perché involontariamente abbiamo beccato il weekend della Pasqua ortodossa. Un po’ folkloristico, ma purtroppo con molti limiti: musei e attrazioni turistiche chiusi per diversi giorni o con orari molto limitati. Diciamo che tra appunto l’Acropoli e le cose viste un po’ di fretta come il bel Museo bizantino, rimane la voglia di tornare.

Un’altra piccola grande conferma del bel triangolo che si è creato tra noi. Avendo affittato un appartamento di fronte al Museo Archeologico Nazionale, abbiamo vissuto abbastanza come locali, con tanto di spese al supermercato e lavatrici. Certo i cartoni alla TV parlavano una lingua diversa dal solito, ma Margherita non sembrava molto turbata.

Sarebbe bello pensare a nuove vacanze insieme. Possibilmente non ad agosto, che da un lato è il mese in cui tutti di solito andiamo in ferie, ma è anche il peggiore in cui viaggiare. Mi piacerebbe trovare ogni anno un momento di relax in cui visitare il mondo con Margherita, come facevo da piccolo coi miei. Viaggiare è sempre la mia passione più grande.



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