Quando qualche mese fa stavo tornando dalle vacanze e ho scritto un post in cui paragonavo la vita in Calabria con quella a Milano e dintorni. Ero stato positivo; domani riprendo l’aereo in senso opposto ma il mio umore, probabilmente complice la valanga in corso, non è altrettanto su di giri.

Pur confermando la fiducia verso Pero, nel frattempo sono rabbrividito davanti alla retorica che per il secondo anno consecutivo, grazie a Il Sole 24 Ore, pone Milano in cima alla classifica sulla “qualità della vita”. Per inciso, Catanzaro è all’ottantacinquesimo posto, quindi quasi nell’ultimo 20% nazionale.

https://www.youtube.com/watch?v=4CTMzWCko1A

Ho inserito qui il video di Milano Sushi & Coca di M¥SS KETA perché questa è probabilmente la città che tutti hanno in testa: divertimento, ristoranti e discoteche. Poi leggo cosa succede alle adolescenti intrappolati nel bosco della droga di Rogoredo e penso che anche e soprattutto questa è Milano.

Rispetto a tanta disperazione, facile pensare alla bella vita di chi ha un appartamento di proprietà a Brera e uno stipendio a 6 zeri. Ma il resto dei milanesi sono in mezzo a questi due estremi, sperando sempre di non finire nel baratro e aspirando a salire sul carro dei vincitori (cosa piuttosto rara).

A me viene da tremare pensando a Margherita anche solo vagamente lambita dall’inquietante mondo adolescenziale di droga e abiti firmati obbligatori. Ma perché stare così per anni, angosciati per essere sempre sull’orlo del baratro? Vorrei regalarle una vita di qualità, ma nutro dubbi su Milano.



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