Pinguini Tattici Nucleari, Eugenio in Via Di Gioia

12 Febbraio 2020

La qualità dei video musicali italiani è decisamente aumentata; rispetto alle mie lamentele di 7 anni fa, c’è stato un cambio radicale. Merito soprattutto di una nuova generazione di artisti: nati negli anni Novanta, hanno spesso rilasciato le loro canzoni con video accattivanti, creando circoli virtuosi e aumentando i volumi di ascolto su YouTube e Spotify. Oggi hanno un pubblico fedele, prezioso per la partecipazione ai concerti (che sono poi la loro prima fonte di sostentamento visto il crollo della vendita di dischi). Senza i video brillanti, Fulminacci non sarebbe arrivato a vincere il Premio Tenco; Liberato non avrebbe immaginato di riempire il Forum di Assago con appena un disco. E poi ci sono i Pinguini Tattici Nucleari e gli Eugenio in Via di Gioia.

Oggi i Pinguini li conoscono tutti. Sono arrivati terzi a Sanremo 2020, smentendo le infauste previsioni di chi non voleva nemmeno vederli tra i “Big”. Eppure, proprio grazie alla loro popolarità tra i più giovani, quell’etichetta se la sono meritata sul campo: oggi video su YouTube e canzoni su Spotify viaggiano in termini di milioni di ascolti. Li ho conosciuti nel 2017 con Irene, quando già avevano alle spalle diversi album tra cui il notevole Gioventù brucata, degno degli Elio e le storie tese dei tempi d’oro. Vederli oggi così famosi mi rende felice; meritano davvero tanto anche se il rischio che il talentuoso Riccardo Zanotti tenti la carriera solista non è così peregrino. Per ora sono odiati da Salvini, viste le tante frecciate contro la Lega e i razzisti.

Anche gli Eugenio in Via di Gioia li ho conosciuti nel 2017, con Chiodo fisso e Giovani illuminati. Purtroppo la loro presenza a Sanremo è stata una meteora tra le “Nuove proposte”, con cui hanno meritato la stima di Adriano Celentano ma poca notorietà nel grande pubblico. Le loro canzoni sono diverse da quelli dei Pinguini Tattici Nucleari: più folk e meno pop, più legate ai temi dell’ambientalismo e meno alle storie d’amore. Non hanno ancora trovato la loro grande hit, anche se i video sono notevoli; i fan li adorano grazie alle travolgenti esibizioni live. Forse proprio l’esibizione sopra le righe li ha traditi nella prima serata del Festival 2020; non sono sicuro che troveranno la strada mainstream, male che vada saranno più di nicchia rispetto ai loro amici bergamaschi.

Consiglio a tutti di ascoltare i dischi Fuori dall’Hype Ringo Starr dei Pinguini Tattici Nucleari (decisamente più solido del precedente Fuori dall’Hype) e Tsunami (forse vi ricorderete di noi per canzoni come) degli Eugenio in Via Di Gioia (che è un “best of”). Vi metteranno di buon umore, vi faranno pensare, vi daranno fiducia su una nuova generazione di musicisti che non ha nulla da invidiare ai loro coetanei internazionali e pur innovando tanto, riesce a fare tesoro della tradizione cantautorale italiana. Non posso che ascoltare gli Eugenio in Via Di Gioia e pensare a Torino, così come i Pinguini Tattici Nucleari mi fanno ricordare a Bergamo; in questo modo il mio amore per le loro città diventa un ingrediente in più per amare un po’ di più anche loro.