Addio al cinema, mi do all’ippica

26 Febbraio 2007

Sono sul treno Milano – Bergamo ed osservo i miei vicini di viaggio: persone tranquille, cordiali, che dondolano tra le due città nel buio di una piovosa domenica di febbraio. Osservo i loro visi: alcuni sono clamorosamente segnati dalla vita, altri sono visivamente ricchi di aspettative. Io faccio fatica ad includermi in uno dei due cluster e così lascio scorrere i miei pensieri a più non posso, per cercare di immaginare se la settimana che va ad iniziare mi aiuterà a capire meglio in che partito schierarmi.

Domani ho il primo colloquio di assunzione della mia vita. Il che, considerando che l’anno prossimo compirò trent’anni e che lavoro sin dal 2000, risulta un po’ strano. Ma i lettori della Cuccia sanno che questi sono stati anni strani, di continui cambi di scenari e di tanta indipendenza. Ho sempre sguisciato via dai punti fissi e così sino ad ora è sembrato naturale il lavorare tanto, ma sempre da libero professionista. Ora, però, come scrivero a fine dicembre, è giunto il momento della svolta, che purtroppo non è stata diluita in due mesi, ma verrà concentrata tutta nella settimana che inizia domani. Cosa succederà?

Sono forse l’unico in Italia ad aver paura di una assunzione a tempo indeterminato. I miei coetanei non aspettano altro, io ho solo un dubbio dopo l’altro su ciò che potrà accadere a breve, a medio ed a lungo termine. Perché so che rischio di impantanarmi in qualcosa che non è la mia vita e so che sto cristallizzando a lungo termine una situazione che sto subendo più che vivendo da ormai diversi anni. C’è qualcosa che non va in questo tipo di vita ed ovviamente è colpa mia.

Quando per la prima volta sulla Cuccia ho parlato della possibilità di iscrivermi alla Scuola Nazionale di Cinema, si trattava di un’idea era venuta fuori tra le mille del post-laurea. Poi ci ho ripensato praticamente ogni anno, come testimoniano anche i miei post disseminati per il Web. Quest’anno la doccia fredda: il nuovo bando per il triennio che sta partendo esclude definitivamente chi è nato prima del 1979, facendomi profondamente pesare la mia età. Sono vecchio per i sogni, insomma: altro che PhD!

La Scuola cinematografica è ovviamente una metafora di ciò che sto vivendo in questi mesi: un cambio di paradigma, uno strappo forte tra l’essere un ragazzo e lo riscoprirsi uomo. Hugh Grant ha detto di essere ormai troppo vecchio per ruoli romantici: io forse sono troppo vecchio per poter ancora giocare. Devo fare “quello cresciuto”, ma è tutt’altro che una situazione win-win: sono ad un bivio in cui non ho il coraggio di scegliere la mia strada e vengo trascinato a correre sulla corsia opposta.

Wind, se la conosci la eviti

15 Febbraio 2007

Non scrivevo post off line sin dai tempi della mia permanenza ad Auroville: là passavo le mie serate senza connessione e di giorno la Rete era raggiungibile solo tramite una connessione via modem fino a Bombay, a centinaia di kilometri di distanza, condivisa tra i diversi PC. Ora, oltre cinque anni dopo, di giorno approfitto della mega-connessione della LAN del Cliente e la sera utilizzo la mia connessione UMTS. Anzi, vorrei utilizzarla. Peccato che, come noto a tutti gli italiani, la copertura UMTS di Wind è ridicola e perciò, pur vivendo in una città  come Bergamo, cerco di limitare le mie connessioni a causa della possibilità  di navigare sì e no col GPRS. Da tre giorni, inoltre, sono del tutto off line (vedi seguito) e solo grazie alla segnalazione di un vicino di appartamento per la prima volta stasera ho beccato una rete wi-fi e così posso postare la mia arrabbiatura. Per inciso, un grazie di cuore al mio anonimo salvatore che, in barba a quanto dice Mantellini, sta regalando a tutto il condominio la sua connessione.

A guardare il mio IP in questo momento, lo fa probabilmente grazie a Telecom Italia: non utilizza di certo Infostrada / Wind, visto che altrimenti dovrebbe passare il tempo a far pedalare i criceti. Perché i servizi dell’operatore arancione siano così di basso livello è difficile da capire: è l’unico operatore dimensionalmente alternativo all’ex Sip, ha budget pubblicitari illimitati, ha competenze tecniche forti, derivanti soprattutto dal patrimonio di Infostrada e di Italia on line; eppure sono anni ed anni che ad ogni contatto con loro mi scotto. E mi sembra difficile sia una coincidenza.

Aderii al servizio di Infostrada nei primi mesi di vita dell’azienda, salvo scoprire di non poterne utilizzare i servizi in base al mio contratto con Telecom Italia di allora. Successivamente mi hanno impedito di attivare un’ADSL aziendale (ai tempi costava centinaia di migliaia di lire al mese) e poi la loro flat. Ho raccontato le mie disavventure a Punto Informatico, ma ciò è bastato per ottenere solo una telefonata da parte di un’operatrice. Quest’autunno ho provato ad attivare per conto dei miei genitori un’offerta per contattare a prezzi sensati la mia sorellina in Francia: niente da fare per presunti problemi tecnici (loro) con Telecom Italia, nonostante fosse stato un loro operatore outbound a contattarci più volte per convincerci.

In questi giorni siamo arrivati al culmine della farsa: sono 3 giorni che provo a fare una ricarica per riattivare la possibilità  di utilizzare la mia ricaricabile, senza successo. Il primo ordine su MondoWindOnLine mi è stato bloccato perché la mia carta di credito risultava già  utilizzata da tale Fabio Russo (?) con tanto di ramanzina alla mia richiesta di informazioni via call center «perché prima presto la mia carta di credito ad altri e poi mi lamento che per il mio bene vengano bloccati gli ordini sospetti». Una volta annullato l’ordine in questione, ho provato ad andare in un centro commerciale: peccato che ho scoperto che Wind non rifornisce più né l’Auchan di Bergamo dalla scorsa estate. Niente da fare nemmeno presso il vicino punto specializzato Voice.

Stamattina ho fatto l’ennesima registrazione al portale Wind ed ho inoltrato un ulteriore ordine, identico a quello di 2 giorni fa. Di nuovo bloccato, con nuova ramanzina telefonica «perché mi sono rifiutato (?) di inviare documento e fotocopia del documento di identità  via fax». Inviato oggi all’ora di pranzo, solo alla decima telefonata del giorno ho capito il perché il mio cellulare è ancora KO: alle 10 di sera ho scoperto che il fax non risulta arrivato (inutile dire che la mia ricevuta segnala il contrario). Domattina ovviamente riproverò: qualcuno si illude che la situazione si sblocchi?

Chi mi ripaga di questi 3 giorni senza la possibilità  di telefonare e soprattutto di poter utilizzare la connessione di Mega NoLimit, colpevole dell’ultimo addebito killer che mi ha sottratto tutto il credito disponibile sulla Sim e perciò bloccato il telefono? Sono veramente stanco e sfiduciato: spero che la “mia” Vodafone, di cui sono cliente storico, inizi a fare offerte flat più sensate per il Web. Wind mi ha stremato del tutto: peccato, se dopo tanti anni ancora non vogliono i miei soldi, presto eviterò del tutto di disturbarli.