Razionalità, assertività e remissività

29 Aprile 2023

Durante uno degli snodi professionali negli scorsi anni, una persona che avrebbe avuto la possibilità di farmi fare carriera mi aveva detto “non sei abbastanza assertivo”. Questa cosa della (mancata) assertività mi è rimasta impressa e mi torna in mente ogni volta che nei corridoi dell’azienda sento persone che la carriera l’hanno fatta e ora gridano tra di loro e coi collaboratori. In sintesi, ho capito che “assertività” nel linguaggio aziendale (italiano?) vuol dire imparare a gridare contro le persone.

Durante un litigio familiare, qualche giorno fa, a un certo punto mi difendevo sull’aver rimandato di un giorno un’attività domestica “perché era razionale” farlo: per evitare sprechi d’acqua ed elettricità, soprattutto. Mi è stato urlato “ma devi sempre essere razionale?” e io ho urlato contro un “sì”. Perché alla fine so urlare anch’io, ma questa presunta assertività la lego al fatto di essere razionali ad oltranza. Il che non vuol dire necessariamente essere nel giusto, ma costruire una barricata.

Durante gli ultimi giorni, ho dovuto subire altre decisioni, a volte guidate dal “per il quieto vivere”, a volte dal “per non dargli/darle contro”, a volte dal “si è sempre fatto così”. La cosa mi ha reso particolarmente triste, perché è sorprendente vedere come le persone difendano le proprie posizioni, anche quando si prova a far presenti che ci siano altre opzioni di migliore qualità o minor prezzo. Ma la testa dura funziona per imporsi; forse questa è assertività, anche in contesto non professionale.

Durante la mia vita, probabilmente sono stato troppo remissivo. Forse questo ha portato a mancate occasioni, frustrazioni e notti insonni. Potrei e vorrei migliorare, ma non riesco a cercare il conflitto o imporre la mia posizione come una clava. Beati quelli che ce le fanno: avranno le carriere che meritano e faranno le vacanze che vogliono. Io starò qui mogio ad aspettare la prossima discussione in cui agitare il fantasma della razionalità, che è decisamente più floscio di una clava.