In altalena

24 Agosto 2020

Potrei pure non scriverlo, questo post sul ritorno al lavoro post-ferie. Potrei riprendere quello dello scorso anno, dicendo che la mancanza dei genitori è sempre più struggente, che la vita in Calabria è sempre più cara, che il tran tran è sempre più assestato visto che ormai di progetti non ne faccio più e sostanzialmente lavoro in ufficio. Potrei riprendere quello che avevo scritto quando sono partito, dicendo che grazie a Dio il Covid-19 ha rotto le scatole in maniera relativa e soprattutto non personale, che i confronti tra le bambine sono stati ancora di più di quanti immaginati, che al ristorante ci sono tornato davvero dopo un’eternità ma che sono riuscito a godermelo anche con la mascherina.

Perché allora scrivo questo post? Perché in mezzo alla valanga (innescata peraltro proprio durante le vacanze estive di un anno fa) mi sento sempre più come il papà di Calvin. Sono uscito di casa stamattina pensando a quanto mi mancheranno le giornate di relax al sole in famiglia, ma anche con la sensazione che tutto sommato il mio posto era in ufficio. Ci ho provato, a fare il genitore full time per alcune giornate: i risultati sono stati mediocri, con Margherita per la maggior parte del tempo a lamentarsi per la mia presenza/il mio controllo. Per fortuna ha almeno legato molto coi nonni e con gli zii; io ho fatto sponda su Eva, con cui mi trovo bene sia durante la routine lavorativa che durante le ferie.

Ogni tanto faccio la simulazione della pensione sul sito dell’INPS: provo scenari alternativi rispetto a quello principale, che prevede l’ingresso nelle grazie dell’INPS nel 2048, anno in cui compirò 70 anni. Tutte le alternative ovviamente spostano in avanti questo “traguardo”; ma d’altra parte sul serio devo pensare ad altri 28 anni su quest’altalena? Il rapporto con mia figlia migliorerà man mano che cresce pur continuando a essere un padre praticamente assente? Ci sarà un altro lavoro da qualche parte nel mondo (si fa per dire, di questi tempi) in cui potrei spendere meglio le mie ore lavorative? L’arrivo di un altro figlio migliorerebbe o peggiorerebbe l’equilibrio dell’altalena complessiva?

Questo blog finisce sempre ad accogliere i miei dubbi esistenziali, che in parte cambiano man mano che la mia vita evolve e in parte rimangono sempre gli stessi. Posso essere più convinto del TFR sul fondo pensione di un tempo, ma non per questo posso passare altri 28 anni aspettando di riscattarlo; posso pensare a Fire e dintorni, ma non per questo posso mollare tutto da un giorno all’altro; posso pensare a una casa più confortevole di quella in cui abitiamo oggi a Pero, ma non è banale imbarcarsi in un investimento pesante se poi non si è convinti di stare qua “per sempre”. Nel frattempo oscillo sull’altalena, tra voglia di passare più tempo a casa e sicurezza di un lavoro da dipendente.