La valanga è iniziata

30 Settembre 2019

L’inizio della valanga è stato durante un pranzo estivo in famiglia. A un certo punto si è finiti a parlare di carriere e ho capito la reale percezione della mia: ci sono rimasto male, ma in fin dei conti era realistica. Non mi considero un fallito, ma aver visto nelle loro facce quell’espressione di “poteva andare meglio” mi ha segnato e fatto riflettere.

Il punto non è il fatto di fare carriera per compiacere i genitori o per soddisfazione personale. Chi ha letto nei lustri questo blog sa che la sensazione di essere finito per i casi della vita a fare un lavoro non mio è una sensazione di lungo periodo; gli studi diversi potrebbero dimostrarlo. Ma le piccole grandi soddisfazioni accumulate negli anni avevano aiutato.

Ora cosa mi rimane? Se il lavoro non offre prospettive di crescita, al di là del livello di retribuzione (tasse nel range massimo permettendo), ha ancora senso insistere? Perché devo passare le notti insonni a inseguire budget che nel migliore dei casi a fine anno mi faranno raggiungere qualche migliaio di Euro in più? Vedendo mia figlia mezz’ora al giorno?

Con questo animo oggi sono andato dal mio Executive Partner di riferimento e ho provato a capire che spazi ci sono nel Gruppo. Altrimenti, se la valanga avrà raggiunto dimensioni enormi nel giro di qualche mese, tanto vale dedicarmi alla vita rupestre piuttosto che fare lo stesso lavoro alla concorrenza. Anche questa esperienza è andata, rieccomi indietro di 3 anni e mezzo.



One Comment to “La valanga è iniziata”

  1. Pingback dall’articolo » Ritorno al primo lavoro, dopo 20 anni | Gennaio 26th, 2020 at 21:24

    […] Vedremo come andrà: la valanga è in corso e questo è un tentativo di rimettermi sulla pista da sci. Tutti i miei drammatici dubbi su Milano rimangono integri; peraltro, non avendo più tutta questa attività esterna rispetto allo stare davanti a un PC a scrivere, è ancora più surreale il mio andirivieni tra casa e ufficio. […]

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