Il sito di ex versione professionale

26 Agosto 2002

Ufficialmente on line da ieri il nuovo sito di Global Verve, il network professionale di cui il ex fa parte…

Global Verve è anche il nome dell’aziendina che cerco di portare avanti dal 2000 in poi…

Se volete sapere di cosa mi occupo, date un’occhiata al sito, cercheremo di tenerlo aggiornato…

(A proposito… Il responsabile del design sono io… E si vede!)

Importante davvero

15 Agosto 2002

Leggete!

Dopo una settimana in Calabria…

13 Agosto 2002

Sono sul treno che da Bologna mi porterà a Venezia, direttamente in ufficio…

Qui sono arrivato di ritorno dalla Calabria: poco più di una settimana, in cui è comunque stato possibile scoprire tante cose e riflettere su altre, spesso in maniera del tutto imprevedibile, e sicuramente non desiderata. L’ultima volta, probabilmente, che faccio un biglietto Lamezia – Venezia. In questa vita, almeno…

Tra le tante cose notate in questi giorni, soprattutto la messa in pratica di ciò che scrivevo un paio di settimane fa. Sabato mattina, dopo un disastroso tentativo di andare al mare (sotto la pioggia ) con mia madre, ho incontrato una ragazza riccia, paffutella, in un ipermercato sulla costa. Probabilmente era Maria, la prima ragazza mia coetanea che ho visto sposare a Tiriolo: non saprò mai se fosse davvero lei, forse guardandomi anche lei si sarà chiesta se il tipo in shorts fossi io. Ironia della sorte, ieri sera si sposava Francesca, sua compagna di banco alle scuole medie e mia compagna di classe tra le elementari e le medie. Ragazza intelligente, e carina.

Nel frattempo, proprio ieri sera mi giungevano echi di trentenni facoltosi alle prese con ragazzine diciassettenni. Sentivo di nuovi matrimoni nell’aria e nei giorni scorsi guardavo le coppie che sembravano essersi formate come tante altre (“adolescenziali” diciamo) diventare sempre più stabili. Uhm… Ho incontrato anche un amico e la sua nuova moglie: ho avuto la sensazione che non durerà molto, il loro matrimonio.

L’altro giorno a Catanzaro ho inseguito una mammina bionda, giovane e bella: mi faceva tenerezza (ma era anche sensuale), avrà avuto (al massimo) la mia età ed era nell’ex-Standa, nel reparto alimentari, a fare la spesa con i propri genitori. Le (giovani) donne sposate di cui parlavo nell’altro topic sono indubbiamente affascinanti: naturalmente, monfiana è stata l’unica ad avermi attratto veramente (e follemente, direi), proprio perché portava all’estremo questo fascino. Un connubio tra segreti del focolare e voglia di divertirsi da ventenni. Queste giovani, magari giovanissime, donne (o ragazze), sembrano sempre comunicarti qualcosa osservandoti: un misto tra “tié ho la tua età ma sono ‘sistemata’” e una sorta di tristezza. Non tutte, ovviamente, lo mostrano. Eppure in quegli occhi… Giulia, Maria, la ragazza della Standa… Perché quell’espressione quasi terrorizzata?

Resoconti maniaci a parte ciò che è rimasto “dentro” sono soprattutto le evoluzioni nei rapporti con la famiglia.

Le prospettive sulla mia “carriera”, ad esempio: di fronte alla mia idea di iscrivermi all’Università, ad un corso economico – aziendalistico, anche in prospettiva di “paracadute” rispetto alla possibile non ammissione ai vari Master, ho ricevuto un ampio ventaglio di critiche / perplessità. Teorema semplice: “Se non ti fanno iscrivere ad un Master, ti trasferisci al nord e trovi un lavoro”. Risposta mia a questa prospettiva migratoria da grande depressione del ’29: “Non ho finito di formarmi.”

Da notare che:

  1. l’Università la pagherei io;
  2. la prospettiva che tanto ha distrutto mio padre di iniziare un corso di laurea a Catanzaro, era venuta fuori proprio per limitare i costi (evidentemente non avrei spese di alloggio e quelle di vitto, sostenute dai miei, mi sembrano marginali).

Nel frattempo, appunto, va avanti la caccia al Master: prospettive grigie, come al solito (era già avvenuto nel ’97 con l’iscrizione all’Università) per colpa dei test d’inglese. Dubito di riuscire, da qui al 10 settembre, a imparare grammatica inglese e apprendere skills per sostenere un colloquio motivazionale in inglese.

Due Master “individuati” a Torino / SAA (MBA e MICM), 2 a Milano / Bocconi (MiMeC e MMP), 1 a Pisa / Sant’Anna (Innovazione), e forse forse 1 a Bologna (presso la SSSU di Eco, di stampo editoriale). In mezzo a tutto ciò, con costi che vanno da 6.500 Euro a circa 20.000 (senza contare le spese di vitto, alloggio e immatricolazioni varie), poche certezze. Test e/o colloqui d’ammissione previsti dal 9 settembre in poi. Inutile dire che anche questo bel viaggione sarà una bella botta economica. In mezzo, dal 13 al 15 (ma penso di dover essere là un po’ prima), la partecipazione all’Ngi Lan come referente per il team Security.

Mentre prima passeggiavo (nolente) davanti alla stazione di Bologna, pensavo alla bizzarra prospettiva squarciatasi ieri: finire a Bologna, ed inevitabilmente incrociare Roberta. Se proverò davvero (le altre città son “sicure”), penso che comunque andrò a trovarla. Altrettanto spero di poter fare lo stesso con la mia amata “mamma virtuale” Celeste, a Torino…

E a proposito di mamme… Grandi delusioni ieri mattina: scoprire tua madre e tua sorella che parlano (molto) male di te chiuse in bagno è una sensazione che non auguro a nessuno. Segue lunga litigata con sorella, già “macchiatasi” nei giorni precedenti di altri tiri mancini. Non scrivo qui i motivi del contendere, solo la conclusione: “Lasciatemi in pace”. Contrariamente a ciò che pensa qualcuno (uhm ) io non voglio sfruttare nessuno: se è vero che abbiamo un “accordo” ben preciso con mio padre per l’accesso al Master e il “sostentamento” relativo, per il resto della mia vita amerei venir lasciato in pace. Che le mie scelte vengano rispettate.

Qui il cerchio di questo topic si chiude: mio padre ieri mattina se n’è uscito con la battuta “Abbiamo così pochi soldi da parte che se a uno di voi 2 viene in mente di sposarsi, non so come facciamo”. Oh madonnina… Io parlo di formazione, Università, Master, e questi pensano al matrimonio? Son comunque stato molto chiaro: ho escluso la possibilità. Mi sarebbe piaciuto che fossi stato creduto invece di essere trattato come un visionario com’è avvenuto negli ultimi giorni. “Grazie del pensiero, non mi serve nessun $ per sposarmi”, ma tanto non sarei “credibile” a quanto pare.

L’infantile ex non ha nessuna voglia di sposarsi. Nessuna voglia di metter su famiglia e trovare il lavoretto come mi imponeva di fare mia sorella (!) sabato sera. Se mi sono sbattuto per laurearmi in 5 anni in un corso da 5 anni è perché era il primo passo. Non chiedo soldi, chiedo libertà.

Grazie a Dio, qualche soldino da parte ce l’ho. Vorrei evitare il più possibile soluzioni drastiche: non è perché “i genitori fanno comodo”, ma per un legame sentimentale che avrei preferito tutti tenessero più presente. Non mi sembra così difficile intuire che l’affetto non si dimostra elargendo fondi con sguardo sofferente ma dimostrandolo nella vita quotidiana.

Ascolto le depressive-song degli Assalti Frontali e lurko il bando di Bologna: ho deciso, proverò anche questo. E siamo a 6.

La vita come la vuoi

5 Agosto 2002

Monfiana mi aveva consigliato un libro… Me l’aveva linkato in versione e-book… Ma non ero mai riuscito a leggerlo per motivi di tempo…

L’ho fatto tra ieri e oggi… Si chiama La vita come la vuoi, di Emanuele Giacon. Naturalmente, se l’avessi letto quando mi era stato consigliato, avrei capito tante cose in più…

Eppure mi era già successo con Tecla, che m’aveva prestato una copia molto “vissuta” di Arcodamore di De Carlo, ma io l’avevo letta solo 4-5 anni dopo…

Questo è il link al catalogo Libuk…