Il primo tampone molecolare

1 Giugno 2022

Oggi ho fatto una gita a Bollate: meno di 5 Km da Pero, ma sveglia alle 5 e 20 per essere in ospedale 2 ore e mezzo dopo, causa mezzi pubblici poco frequenti. Ero lì a fare il primo tampone molecolare da inizio pandemia, “spedito” dal medico di famiglia. Come già era avvenuto a maggio dello scorso anno, io e Margherita abbiamo passato settimane a starnutire, tossire e tutto il resto. Stavolta anche Eva non è stata granché: madre e figlia hanno avuto qualche linea di febbre, io no.

Chi leggerà questo blog in futuro (?) penserà: guarda questo, che a inizio maggio esulta per l’abolizione della mascherina al lavoro e poi un mese dopo scrive che ha passato il mese malato ed è dovuto andare a fare il tampone. E invece no: perché in realtà un paio di giorni dopo il post l’obbligo di mascherina è ricominciato al lavoro e sostanzialmente nulla è cambiato davvero nell’uso delle mascherine sui mezzi pubblici, nei supermercati e nei diversi luoghi pubblici.

Siamo arrivati oltre 17 milioni di casi da inizio pandemia, con gli specialisti che parlano di un’eventuale ondata estiva: d’altra parte, ormai, è difficile conoscere famiglie che non hanno avuto nemmeno un caso. Così a occhio, moltissime persone si ammalano e il viaggio a Bollate non lo fanno proprio. Il mio tampone era negativo: ma non saprei se stavolta, o a maggio dello scorso anno, o altre volte in cui qualcuno di noi è stato malato, si sia trattato di Coronavirus o meno.

Sono preoccupato per i miei genitori e mi domando se avranno la possibilità di avere una dose di vaccino appena disponibile: ma dovrà essere un vaccino a copertura delle nuove varianti. Perché ho la sensazione che siamo stati tutti vaccinati 3 volte per una malattia che è cambiata mille volte, basata su tanti virus. Spero anche che il governo torni ad affrontare la pandemia in maniera razionale, invece di pensare solo alla campagna per le prossime elezioni politiche.