Il titolo di questo post è un omaggio a un articolo di Valeria Montebello letto durante il secondo picco in Italia. Era novembre, quando in Italia si raggiungevano centinaia di morti giornalieri: molti di noi tornavano al lavoro. Ora teoricamente siamo di nuovo alle prese con una nuova ondata, ma io devo andare regolarmente in ufficio tutti i giorni e non prevedo ciò cambierà nei prossimi mesi.

L’avvio della campagna vaccinale da un lato ha accelerato la speranza collettiva di uscirne presto; dall’altro ha iniziato a dividere gli Italiani tra coloro che sanno che avranno una dose a breve e chi sa che dovrà aspettare molti, molti mesi. Il colore giallo/arancione/rosso di ogni regione è ormai qualcosa che sembra deciso dall’alto senza particolare ratio o significativi impatti sulla popolazione.

Si passa dal giallo all’arancione? Nei centri commerciali ci sono le stesse persone di prima ma i McDonald’s non fanno più entrare (ma lavorano a pieno ritmo). Si passa dall’arancione al rosso? I centri commerciali vedono più o meno le stesse persone camminare nei corridoi, con qualche serranda di gioielleria abbassata e i negozi di abbigliamento aperti per vendere intimo e vestiti per bambini.

Per chi dopo il grande lockdown dello scorso anno è tornato in ufficio, cambia nulla. In autunno sono stato qualche giorno a casa, più che altro a seguito della quarantena della scuola di Margherita. Ora le scuole sono aperte, quindi esco al mattino, la accompagno e poi vado in ufficio come se nulla fosse, anche se con tutta evidenza le curve si stanno impennando, ancora e ancora.

Cose che sembravano naturali un anno fa e impossibili 9 mesi fa, ora stanno normalmente tornando nella norma: la gente si lava le mani di meno, le mascherine sono sempre più calate, i supermercati non controllano la febbre. L’atteggiamento è ormai a metà ottimista e a metà nichilista, ma la conclusione è la stessa: si guardano indietro pensando di aver esagerato la scorsa primavera.



One Comment to “Quanto eravamo pessimisti nel primo lockdown”

  1. Pingback dall’articolo » Natale con i tuoi, Pasqua sempre away | Aprile 5th, 2021 at 21:21

    Il mood generale intravisto a gennaio si è del tutto consolidato: tutti hanno continuato a vivere normalmente al di là del colore delle zone in cui erano, io ho continuato ad andare tutti i giorni al lavoro. Gli unici a finire male sono stati i ristoratori, cui è stato vietato di far consumare ai tavoli in zona gialla; le scuole stavolta hanno chiuso. […]

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