In giro per il mondo
30 Giugno 2013Sarò grato tutta la vita ai miei genitori per avermi portato in giro per l’Europa praticamente per tutte le estati di infanzia e adolescenza. Ho perso tante giornate steso al mare a sonnecchiare, ho guadagnato ricordi ed esperienze che poi mi hanno aiutato nel resto della vita. Un nastro che si è sviluppato di anno in anno, di Paese in Paese, utile anche per crearmi un bel parco di aneddoti per il futuro.
Poi c’è un altro nastro, nato negli anni dell’Università e cresciuto in quelli dei Master: è quello dei viaggi in solitaria, delle esperienze vissute da solo. Qualche volta si è incrociato con i nastri delle mie morose che tempo per tempo mi hanno accompagnato, anche se sempre per brevi occasioni. Mi è mancata la possibilità di fare grandi viaggi insieme a loro; tempi e modi non lo hanno consentito, peccato.
La cosa curiosa è che negli ultimi anni il “mio” nastro si è sfilacciato fino a perdersi, mentre è tornato decisamente a scorrere il primo. Così è stato bello tornare a viaggiare in famiglia, per periodi più o meno lunghi, in Italia e in Europa come sempre. Anche quest’estate dovremmo riuscire a fare una settimana insieme ed è un toccasana per chi si vede così poco durante l’anno e per staccare dalla routine.
I viaggi di questi ultimi anni sono stati anche l’occasione per impiegare circa 360.000 miglia delle 500.000 del programma 2008-2012 Alitalia Millemiglia, accumulate nel tempo soprattutto grazie ad American Express. In vista della scadenza odierna dovevo spendere le rimanenti e così ho scelto di riprendere la strada abbandonata dei viaggi in solitaria: ho prenotato un viaggio in India e uno negli Stati Uniti.
Le destinazioni non sono scelte a caso. L’India è evidentemente un tentativo di riprendere il filo dove si è interrotto, 11 anni fa; la destinazione iniziale è Delhi, ma deciderò nei prossimi mesi come gestire la settimana, magari puntando sui voli low cost disponibili nel subcontinente. Gli Stati Uniti sono quasi una necessità: è imbarazzante che vada lì a 35 anni, oggi probabilmente ci si va da bambini.
Mi aspetta un bell’anno di viaggi, con questi picchi “internazionali” ad agosto, dicembre e maggio. Sono di buon umore perché mi sembra un modo per ripartire, per riscoprire una vita che va oltre il lavoro come quella vissuta dal 2004 ad oggi. Magari è anche un modo per ridare fiato alla vita più privata, perché se continuo a oscillare tra casa, banca e ufficio difficilmente potrà essere davvero tale.