Milano Film Festival & giovani cineasti

28 Settembre 2008

Sono stati dei week-end molto piacevoli, quelli dedicati al Milano Film Festival. Pur vivendolo con qualche acciacco (e una manifestazione che si svolge per metà di notte al Parco Sempione non ha aiutato), è stato piacevole passare ore a gustare molti cortometraggi originali e qualche lungometraggio inedito. Tutto molto d’essai, si direbbe a prima vista, ma in realtà un cartellone così ampio (comprensivo di momenti di spettacolo non cinematografico) ha (avuto) potenzialità di interesse per un pubblico molto differenziato.

Mi ha fatto poi una certa impressione guardare in viso i registi ospiti: ragazzi per la maggior parte laureandi/neolaureati nelle Scuole di Cinema di tutto il mondo, di età decisamente inferiore alla mia. A parte una consistente dose di invidia, ho apprezzato la loro maestria nel gestire tecniche, stili e strumenti in maniera molto professionale: molti di loro erano anche sceneggiatori dei loro cortometraggi e questo determinava un affascinante coinvolgimento totale nei loro film.

Il cinema, insomma, riesce a emozionare anche quando è pura creatività senza effetti speciali, quando gli strumenti sono ridotti al minimo e i budget limitati costringono a coinvolgere parenti, amici e compagni di scuola. In questo, una menzione d’onore va ai creatori di animazioni: basta guardare un corto come Solos per rendersi conto della capacità di un’intera generazione di artisti digitali.

Domande sul finire dei miei venti anni

14 Settembre 2008

Qual è l’età giusta per avere un figlio?

Perché le donne celebri che diventano mamme sembrano avere sempre un’età indefinita?

La scelta di avere uno o più figli dipende solo dalla situazione economica dei genitori?

Quali sono le cose da fare prima dei trenta anni?

Cosa succede se non se ne fa nemmeno una di quelle più comuni?

Cosa succede se non se ne fa nemmeno una di quelle che si sognavano per sé?

Come/quando/con chi si capisce che si deve pianificare un matrimonio?

Perché mi sentivo più sicuro di me a inizio secolo che quasi 10 anni dopo?

Perché, anche se così insicuro, alla fine lo sembro più di altri trentenni in carriera?

Perché sto facendo questo lavoro, per questa azienda, in questa città, per questi clienti?

Dove vivrò dal prossimo gennaio 2009?

Perché mi sento eternamente nel cast de L’ultimo bacio?