Assegniamo i premi

25 Settembre 2002

Scritto tra 24 e 25 settembre, notte

Stanotte assegno un po’ di premi…

Premio tirapacchi della settimana: a me.
Dopo il mancato appuntamento di ieri (e i relativi tentativi di spiegazione di stamattina, anche ad Anandi, boh), stasera mi son ritrovato nuovamente solo con Supriya (sà, questa è la grafia giusta, anche se ogni tanto sbaglio ancora, considerando che per un anno a Venezia l’abbiamo chiamata erroneamente Supiria ), che rimaneva in ufficio sino alle 8 e mezzo per terminare il progetto (pare che vengano i controllori di EuropeAid nei prossimi giorni). Abbiamo parlottato un po’ visto il blackout, poi lei ha cercato di proporre un altro appuntamento (tra l’altro ho scoperto che il Visitor Centre era del tutto chiuso per turno, ieri ), anche se non ho ben capito per cena o post – cena. Contento me ne sono andato in camera, ma appena entrato (verso le 7), mega – blackout, praticamente un’ora. Cosà mi sono addormentato, svegliandomi appena il ventolone si è rimesso a girare, giusto per la cena. Mi sono avvicinato al solito buffet -ino, ho preso razioni minime per non far la fine di ieri sera, ho posato il piatto e sono andato a recuperare un po’ d’acqua. Mi son sentito chiamare, mi giro e vedo Supriya con una torcia in mano che mi guarda perplesso. Sguish sguish, scivolo dagli specchi e le dico che c’è stato il blackout così non ho potuto cenare, ma ho appena fatto il piatto e così non posso andarmene. Insomma: BUUUUH! Lei sconsolata mi ha detto “Vabbé, tomorrow”, ma a ‘sto punto spero di non fare ulteriori danni.

Premio battuta infelice della giornata: a Supriya.
La mia amichetta mi ha spiegato che avere un alloggio ad Auroville è un grande status symbol: vuol dire essere diventato un “Aurovillian”. “Ti piacerebbe esserlo?” “No, mi piacerebbe viaggiare”. Cool! “Allora vieni in Italia! ” “No, ci sono troppi italiani”. Ma dico: OK che il dialogo si è svolto in inglese rasoterra, ma non m’è sembrata una battuta particolarmente brillante. Evidentemente devo aver fatto un’espressione poco felice, così lei ha iniziato un surreale discorso sullo sciovinismo dei francesi (che c’entra mai?).

Premio “come ti chiami?” del giorno: a Lalith.
Questo misterioso personaggio oggi mi ha dato un passaggio sulla sua moto scalcinata per la Solar Kitchen. Durante l’impolverato percorso, mi ha detto che non si ricordava come mi chiamassi esattamente (effettivamente non ricordavo nemmeno io come si chiamasse lui), così giù a discutere su “Giuseppa” e io “Noooo!”… Alla fine gli ho detto “Senti, chiamami ex, è il mio nickname”. E così stasera per l’ufficio si sentiva questa vociona maschile che gridava “EX”…

Premio ambulanza vivente: a me.
E che noia… Mi fa male di nuovo il pollicione destro, ho iniziato ad avere male al piede sinistro, oggi non mi sentivo un granché a livello gastrointestinale (tutto regolare don’t worry ), da oggi pomeriggio mi fa notevolmente male l’occhio sinistro, probabilmente massacrato dalla polvere. Incredibilmente mi fa ancora male la puntura dell’antitetanica fatta il 19, unita alle punturine delle zanzare e degli altri insetti, farcita dai numerosi tagli alle dita (dopo l’indice di ieri, un’altra bella feritona al medio, sempre destro: così ora è una sofferenza digitare / cliccare).

Premio “prendiamoci in giro”: agli indiani.
Almeno, a quelli che lavorano ad Auroville e dintorni: mi ero un po’ meravigliato del comportamento in albergo la prima sera, ma a partire dall’autista in poi veramente un festival. Ormai ho la situazione di Auroville abbastanza chiara: se il migliaio di occidentali tendenzialmente sono dei sognatori che sperano di aver trovato il paradiso terrestre, i 700 indiani (e probabilmente qualcuno verrà  dalle zone limitrofe) li vedono come clienti del lunapark. Poi ci sono i turisti, ancora più presi in giro, ed i personaggi come Karen (ma anche alcuni ragazzi indiani che lavorano qui alla Guest House) che stando qui 6 mesi vengono trattati come turisti, ma almeno meriterebbero un trattamento da occidentale – lunapark. Pi che lunapark, forse si può parlare di parco giochi, inteso come le varie Disneyland sparse per il mondo: chi vi lavora ha bisogno dei visitatori per vivere, chi va ad acquistare le proprie illusioni / sogni ha bisogno dei “venditori”, degli spacciatori… Da notare che persone come Supriya, pur scontando un’evidente avversione per l’ex invasore coloniale (cfr. discorso sui francesi sopra), hanno tutt’altra visione delle culture “straniere”. Basta notare l’uso dell’inglese da parte degli indiani – non istruiti (di servizio) rispetto alle persone che lavorano in ufficio.

Premio “reportage della settimana”: a quello preparato oggi.
Che modesto… L’ho preparato in modo che possiate guardare in faccia personaggi e luoghi che contrassegnano questo progetto (ma anche alcuni italiani del Comune di Venezia con cui ho lavorato negli scorsi mesi ). Se proprio ci tenete ho anche la foto originale gigante di Supriya e un altro ritratto simile. Tutte le foto sono tratte dall’Archivio, purtroppo io non ho macchine…

Premio “che Dio me la mandi buona”: all’MBA della SAA.
Come scrivevo sopra: ho seri dubbi sulla serietà  della selezione. Speriamo che il corso sia molto più sensato. Sono motivato ma ora devo inventarmi qualcosa per risolvere il problema – alloggio in contumacia.

Premio “delusione dell’anno”: al Master di Pisa. Mamma che botta… Non figuro nella graduatoria dei papabili, chissà  mai dove mi sono classificato. Figuraccia imbarazzante, posso capire che mi sia andato male il colloquio d’inglese, ma per il resto… Durante il colloquio di gruppo ho notato che i miei concorrenti non erano tutto ‘sto capolavoro. Dovrebbe consolarmi che nessuna delle ragazze conosciute è entrata (una sola è nella graduatoria, notevolmente fuori)?

Premio animale del giorno: AAAARGH!
Stavo scrivendo che lo dedicavo a quella sorta di falena potenziata agli enzimi che mi sta perseguitando da tutta la serata: ma proprio in questo momento mi è arrivata una misteriosa pallottolina di un centimetro di diametro addosso… L’ho schizzata via, non ho manco il coraggio di accendere la luce per vedere che era…

Premio “sopportazione” del giorno: a Luca Lombardi.
Vecchio “amico” di Scienze della Comunicazione a Padova (scolasticamente un anno più grande), oggi mi ha tenuto compagnia tramite un fitto scambio di e-mail. Mi sa che inizio a sentire la solitudine, anche perché non so nulla della mia famiglia da quando sono partito in poi… Di amici italiani manco l’ombra (Elisa non ha più risposto alla mia e-mail), meno male che riesco a connettermi col Messenger e parlare con le persone cui voglio bene…

Premio “simpatia” della settimana: a Karen. Carina (in tutti i sensi ), disponibile, paziente: mi sopporta a pranzo sin dal primo giorno, e si è subita tutte le mie paturnie pro – master in questi ultimi giorni. Discreta e sensibile, è stata l’unica persona con cui ho potuto parlare dei miei tormenti. Per fortuna che parla italiano! Ha letto oggi le note del tizio riportate qua sopra (mi sembra d’aver capito fosse di Treviso): magari un giorno le segnalerò anche queste. Non ora, ché sono troppo fresche.

Premio “silenzio” della settimana: a chi legge ‘sta roba. Forse nessuno, magari tutte le visite segnate in home page sono di qualche pazzoide che apre e chiude gli interventi, spaventato dalla lunghezza. Non ve ne frega nulla? Vi siete stufati? Vabbé io continuo lo stesso , almeno faccio qualcosa di più interessante del massacrarmi a FreeCell (dove tra l’altro sto peggiorando invece di migliorare, cosa mi succede?). Anzi mo’ vado ancora a giocare, sai che novità …



One Comment to “Assegniamo i premi”

  1. Jessica | Settembre 25th, 2002 at 16:03

    Ciao bello!!!

    Ora nn ho tempo x leggere le tue ultime “avventure”, ma tanto me le stampo e leggo dopo… eheheh!

    Altrimenti come faccio a tenermi aggiornata sul mio ! eheheh!

    A presto bello!

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