Il divano-letto maledettoAvete presente le casette virtuali create nei megastore dell’Ikea? Quei cubi trasparenti su cui è scritto “Entra in questa casa da 16 metri quadri e guarda quanta roba Ikea abbiamo messo dentro!”? Ecco, da ieri vivo là. Non esattamente in un negozione della catena svedese, ma in un monolocale di Bergamo ripieno, al 95%, di materiale Ikea. Di fatto, l’unico pezzo di arredamento non Ikea è la cucina, fatta su misura: eppure, qualsiasi anta io apra trovo pentole, bicchieri, posate, tazze dell’Ikea.

Non solo gli altri mobili della casa sono dell’Ikea, ma anche tutti gli accessori e la biancheria (lenzuola, tovaglie da bagno, strofinacci da cucina e così via). Tutto abbastanza funzionale, tranne il maledetto letto, che penso corrisponda a quello raffigurato qui accanto. Si tratta, come è evidente, di un divano-letto: idea che sarebbe interessante, come recita il sito Ikea, in chiave di «letto supplementare per gli ospiti». Un po’ meno, direi io, come letto su cui passare qualche mese, tutte le notti: ho già  la schiena spezzata e non mi era mai successo prima, di soffrire per un (finto) letto.

Chissà quanto rimarrò in questa casa, il cui pregio principale è l’essere del tutto nuova, dalle posate agli infissi. L’appartamento, infatti, è una gentile concessione della Società di Consulenza e perciò la mia permanenza qui è legata allo sviluppo dei progetti bergamaschi. Tra un’attività e l’altra, sembra incredibile, sono qui da giugno 2005: la prossima scadenza per ora è fine dicembre 2006, ma a questo punto spero in un nuovo prolungamento della mia vita orobica per il 2007. D’altra parte, non vedo molte altre alternative geografiche.

Sarebbe utile sapere quanto sarà lunga la mia permanenza qui, soprattutto per auto-regolarmi in termini di piccoli “investimenti” (non mi metto certo a comprare elettrodomestici se tra un mese e mezzo abbandono la casa) e di derrate. Di fatto, dopo aver abbandonato la mia casa torinese, avevo sempre vissuto in alberghi / residenze varie: viene perciò segnato il mio ritorno alla cucina. Mi sembra decisamente una bella cosa, anche perché ho l’Auchan di Bergamo a poche centinaia di metri… Prevedo un week-end di spese!



4 Comments to “Sorpresa, vivo dentro l’Ikea”

  1. Titì | Novembre 14th, 2006 at 21:04

    E’ il mio sogno vivere dentro l’Ikea!!!
    Ti porterò un bel regalino quando (se mai) verrò a trovarti, tipo una caraffa Vofjk, o un servizio di posate Nummekf ^___^

  2. Tracback dall'articolo » Cose difficili da credere | Giugno 3rd, 2007 at 22:47

    […] Per mesi, abitando nella casetta Ikea, ogni settimana tornavo a casa e trovavo qualche danno: mobili rovinati, ad esempio. […]

  3. Pingback dall'articolo » Ikea sì o Ikea no? | Giugno 15th, 2008 at 19:17

    Da novembre 2006 vivo nell’Ikea: da un annetto non sono più nel monolocale di cui raccontavo in quel post, ma nel bilocale dirimpettaio. […]

  4. Pingback dall'articolo » Arrivederci Bergamo (non è un addio) | Marzo 29th, 2009 at 21:22

    […] un turbinio di città a cavallo tra 2004 e 2005: Torino, Roma, Milano, Bergamo. Proprio in quest’ultima città, a fine 2005, avevo iniziato a vivere in maniera continuativa: un anno passato tra residence, alberghi e bed & breakfast, fino all’approdo in un minuscolo monolocale di periferia completamente arredato dall’Ikea a fine 2006. Sembrava un’ulteriore soluzione temporanea ed invece proprio lì (anzi, nel bilocale di fronte, altrettanto Ikea ma decisamente più ampio) vivo tutt’ora. […]

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