Una casa (o quasi) a Milano

31 Gennaio 2011

Sono ormai parecchi mesi (semestri, direi) che da queste parti parlo di case a Milano. Ho accennato alla ricerca infinita, prima di una casa “seria” e poi di un “appoggio”, ma anche alle esperienze col Notaio prima e con l’Ikea poi. Ci sono voluti mesi e finalmente ho messo a posto anche gli ultimi aspetti burocratici per poterla considerare abitabile: dichiarazione Tarsu e attacco delle utenze.

Su quest’ultimo punto avrei da ridire: sottoscrivere dei banali contratti di elettricità/gas a Milano non è così semplice, mi domando come facciano le persone che non hanno grande dimestichezza con la lingua italiana. Senza contare che ho dovuto attendere due ore e mezzo al freddo davanti al portone che i due addetti delle società incaricate venissero a sbloccare i contatori, ma lasciamo stare.

Non che sia ancora del tutto finito, ma almeno il mio buchino in zona Loreto/Lambrate ora può accogliermi per qualche notte a settimana. Per quanto possibile, avendo ancora il bilocale a Reggio Emilia affittato per un po’ di mesi, preferisco stare il più possibile lì: è più grande, comodo e accogliente. Il lavoro però mi sta portando sempre più a Milano e in qualche modo cerco di adeguarmi.

Nelle prossime settimane sarà necessario portare avanti la finalizzazione del tutto, ma ci sarà occasione di sperimentare com’è vivere in un micro-appartamento a Milano. Per un semi-zingaro come me è già un evento avere una casa come punto di riferimento, figurarsi possederla. Diciamo che capirò se il concetto di pied-à-terre sia funzionale ai miei scopi. A una casa “vera” penserò più in là.

Tentativi falliti di riconciliarsi con la televisione italiana

17 Gennaio 2011

Racconto spesso che dal giugno 1994 il mio rapporto con la televisione italiana è sospeso a tempo indeterminato. Dopo anni di indigestioni televisive ai tempi delle scuole medie, in quel periodo passai dallo schermo della Tv a quello del PC, che non ho mai più lasciato. Da allora i tentativi di riavvicinamento sono stati limitatissimi: ricordo ancora quando vidi la prima TV di Forrest Gump o quella di Salvate il soldato Ryan con i miei, ma in così tanti anni la voglia di tornare a guardare veramente la TV non mi ha mai riconquistato.

Nella Reggggia a Padova prima, a Torino e Nizza poi, fisicamente non avevo proprio il televisore, quindi non c’era nemmeno la “tentazione”. A Bergamo il televisore c’era, ma lo ricordo acceso solo quando la morosa di turno bramava di vedere il telegiornale all’ora di cena. A Milano nulla, a Reggio Emilia ho trovato un catorcio non utilizzabile a causa della mancanza del decoder, quindi come prima cosa l’ho tolto di mezzo per evitare di occupare spazio. Concretamente, quindi, i televisori accesi li vedo solo a casa dei miei.

Nel frattempo, come dicevo, il rapporto quotidiano col PC si è consolidato e rispetto alle partite infinite a Civilization degli inizi, oggi è soprattutto il mezzo per navigare su Internet. E qui i video non mancano: anche solo per selezionare il video quotidiano su Pollicinor, è necessario guardare ogni anno migliaia di filmati su YouTube. Compresi frammenti della televisione italiana degli ultimi 20 anni: visti così, spesso, sono anche interessanti. Tipico caso: le gag comiche, che funzionano meglio da sole che nei contenitori televisivi.

A Natale mia sorella mi ha regalato un Tv-tuner per il notebook. Regalo molto gradito, seguito dal seguente ragionamento logico: invece di continuare a consumare centinaia di MB su YouTube per la musica in video e in audio, perché non tenere in sottofondo le ormai tante televisioni musicali disponibili su digitale terrestre? Così ieri sera mi son messo ad armeggiare col TV-tuner e mi sono un po’ depresso: forse per colpa dell’esposizione dell’appartamento di Reggio Emilia, si prendono poco e male una manciata di canali.

Ma la depressione è derivata soprattutto dal fatto che uno dei pochi canali che si vedeva era Canale 5: sul 5 in versione standard, sul 105 in versione +1, sul 505 in versione HD. Così, mentre cercavo di configurare il configurabile, sullo schermo del mio PC scorrevano alcune immagini di Stasera che sera di Barbara D’Urso. Chi volesse capire il mio dramma, può leggere il post di Riccardo Bocca; chi volesse sapere la mia reazione, si accontenti di sapere che ho impacchettato tutto, in attesa di tempi e ricezioni migliori.