Eva

14 Febbraio 2014

Buon San Valentino!

Se questo blog fosse un libro, ora sarebbe arrivato il momento di introdurre ai lettori un nuovo personaggio. Uno importante, di quelli che cambiano in profondità la storyline. E che danno anche un po’ di brio alla noiosa storia di un consulente tutto solo da circa 5 anni, vissuti con un paio di drammi pesanti in mezzo e tante piccole gioie a riequilibrare. Il nuovo personaggio si chiama Eva, o almeno questo è il nickname che verrà utilizzato quaggiù. Si tratta della ragazza indiana cristiana tratteggiata la scorsa estate, che nel frattempo da semplice corrispondente è diventata molto di più. Ovviamente lo snodo cruciale sono stati i giorni trascorsi in India a inizio gennaio, in particolare quelli con lei a Bangalore.

In realtà sono ormai quasi 6 mesi che ci si conosce, con un rapporto molto fitto fatto di tante parole scritte. Parole abbastanza eterogenee: non solo smancerie sentimentali, ma anche chiacchiere tra amici e discussioni sul futuro. Che in qualche modo si prova a immaginare insieme, sebbene le traversie appaiano insormontabili. Dopo tanti anni da single non mi meravigliano tanto le facce sorprese di amici e colleghi che mi vedono sorridere e parlare di progetti personali a lungo termine piuttosto che di banali quisquilie lavorative quotidiane. D’altra parte l’arrivo di Eva nella mia vita ha rappresentato un cambiamento piuttosto forte e non certo per il cultural clash, che è l’ultimo dei problemi.

L’approccio indiano alla vita è a dir poco sorprendente per noialtri: è un misto di spensieratezza e di serietà, di focus sulla vita personale e di ambizione professionale. Aspetti che in uno di noi farebbero fatica a far convivere, ma che i miei amici in India, tra cui sicuramente Eva, riescono a conciliare. Il che è un beneficio indiretto anche per me, che sarò pure il più naive dei consulenti, ma sicuramente invecchiando sto diventando più squadrato di molti dei miei coetanei italiani. Questo approccio non mi dispiace e per di più nel suo caso aiuta l’ampia conoscenza (teorica) degli usi occidentali, dovuta anche a diversi anni di lavoro con gli statunitensi e di dialogo con pen friends occidentali.

Oggi è San Valentino e se da un lato sono felice di poter sorridere pensando a Eva, dall’altro mi sento un po’ come Palmiro alle prese con le fidanzate lontane. Grazie a Dio qui la mia fidanzata lontana è un po’ più gentile di quella del brutto anatroccolo e restando nel solco della striscia somiglia più a Isa, la vicina cubana. In questo caso vorrei che la mia vicina di casa fosse Eva, per confrontare un po’ con la vita quotidiana le tante parole che ci scambiamo ogni giorno. Sto cercando di organizzare un viaggio per farle conoscere la mia famiglia e lo stile di vita italiano, perché mi sembra corretto che capisca a cosa va incontro se davvero decide di trasferirsi a decine di migliaia di chilometri per amore.

Devo dire che lei sta affrontando di petto la faccenda. A parte sopportare le infinite noie burocratiche anche solo per avere un passaporto (non oso immaginare se chiedesse i documenti per sposarsi), sta provando a imparare un po’ di Italiano. Il che mi ispira una tenerezza infinita, perché capisco che la nostra lingua sia piuttosto difficile ed è un gesto di affetto provare a venirmi incontro mentre io nel frattempo continuo il mio storico tentativo di imparare un Inglese decente. Tra l’altro devo esserle grato perché ho imparato molto di più parlando con lei in questi mesi di quanto possa aver imparato in anni di lezioni allo Shenker e similari. Almeno a livello scritto, poi sul parlato c’è ancora tanto da lavorare.

C’è un’ultima cosa che voglio appuntare qui, perché è interessante per capire meglio questo nuovo personaggio complesso. Eva sta leggendo questo blog post per post, tendenzialmente traducendolo automaticamente in Inglese e riuscendo comunque a capire e contestualizzare la maggior parte delle storie raccontate. E non sta guardando solo lo strato superficiale, quelli che potrebbero essere i post che la riguardano o che parlano di questi ultimi mesi. Sta andando in profondità, facendosi un’idea della mia vita negli ultimi 3 lustri. L’altro giorno mi ha detto che stava leggendo un post del 2005 e così sono andato a rileggermelo anch’io. Un piccolo esercizio di confronto col passato, rivolto al futuro. Insieme.



4 Comments to “Eva”

  1. Eva | Febbraio 14th, 2014 at 21:32

    All that I think and feel comes down to just one thing “I love you” everything I do and feel is because of it. I want you forever. I will always Love you! I thank God everyday for you. Thank you for everything and I hope I can make you smile everyday just the way you make me smile. Ti amo così tanto, mio prezioso <3

  2. ex-xxcz | Febbraio 14th, 2014 at 21:36

    Grazie! 🙂

  3. Pingback dall’articolo » L’ultimo sfogo prima del matrimonio | Giugno 30th, 2016 at 21:21

    Tendenzialmente questo è l’ultimo post su questo blog da single. Il che è notevole, vista l’evoluzione della mia vita da quando è nato nel 2001 ad oggi, ma anche la relativa velocità con cui il cambiamento profondo si è manifestato negli anni. Quell’adorabile personaggino di Eva è apparso “ufficialmente” quaggiù a San Valentino 2014, anche se sue piccole tracce rimangono negli archivi precedenti. Stiamo insieme da Capodanno di quell’anno e purtroppo ci siamo visti relativamente poco: spesso ci scriviamo o diciamo al telefono quanto bramiamo una “normale” vita di coppia. […]

  4. Pingback dall’articolo » Inglese, tutto il giorno | Maggio 29th, 2020 at 23:16

    […] mi rendo conto di non essere l’unico la cui qualità del lavoro crolla verticalmente se deve usare una lingua diversa dall’Italiano. Vedo colleghi bravissimi esprimere concetti banali e scrivere documenti decisamente meno efficaci; io faccio altrettanto e peggio, probabilmente. Sin dalla prima volta che ho parlato di Eva quaggiù, ho citato il suo grande aiuto nel migliorare il mio uso della sua lingua madre; ma non basta ancora […]

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