Stanco del freddo

10 Marzo 2010

I bancari intirizziti che oggi arrivavano alla spicciolata nell’ufficio del Cliente erano tutti un po’ sconvolti: qualcuno si è spinto a dire che non ricordava tanta neve dai tempi in cui era all’asilo (alias fine anni Settanta). Noialtri finto-milanesi (…) in trasferta ci guardavamo perplessi: 24 ore esatte di neve hanno ricoperto Reggio Emilia e dintorni di un manto bianco spesso decine di centimetri.

Non che nei mesi scorsi siano mancati neve e nevischio: da quando il Progetto è iniziato lo scorso autunno, almeno 2-3 volte al mese abbiamo visto scendere i fiocchi, seppure di entità ed intensità diversa. Tanta pioggia, molti giorni grigi e pochi giorni col sole, ma in generale termometro nei dintorni dello zero: onestamente, il tempo in Emilia Romagna lo immaginavo abbastanza diverso.

Qualcuno ricorderà che ad inizio 2009, mentre facevo il pendolare tra Bergamo e Milano, avevo sofferto un sacco di disagi in giro per la Lombardia. Scopro ora che anche in Emilia le strade si bloccano, i radiotaxi staccano i telefoni, i treni arrancano da Bologna in poi, salendo verso Piacenza e Milano. Cambia l’atteggiamento delle persone, che sembrano abituate al gelo cronico.

Gelo che, onestamente, a marzo speravo fosse superato: mi trovo con le persone che incrocio quotidianamente nella mia vita reggiana, ma questo delirio meteorologico non me l’aspettavo; almeno, non con queste punte di freddo (qualche settimana fa ho visto -9,5° a metà mattina, qualcun altro anche -12°). Dovrei quasi essere contento che l’inquinamento mantenga “calda” Milano.

Mi dicono che anche nel resto d’Italia questo inverno sia stato più duro del solito, con un tripudio (negativo) di frane, slavine e nubifragi vari. Io non soffro particolarmente il freddo, ma ora mi sono scocciato, anche perché la mia spalla semidistrutta dà i numeri a causa (immagino) dell’umidità. Tra una decina di giorni sarà primavera: solo sul calendario o cambia davvero tutto?



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