More Conventionally Moral

15 Febbraio 2012

Non ho mai avuto particolare simpatia per i siti di dating; mi ero iscritto ormai quasi 10 anni fa a Meetic perché il Country Manager per l’Italia era Massimo Moruzzi, che stava facendo un bel lavoro. Non ho mai comprato alcun “servizio” perché mi sembra una tratta delle schiave, visto che gli uomini pagano e le donne di fatto diventano la merce in vendita. Un paio di anni fa mi sono iscritto a Badoo come uno qualsiasi dei 10.000 social network provati negli anni. Anche qui sarò entrato 2-3 volte in tutto, perché come nel caso precedente si paga per ricevere attenzione da parte del pubblico femminile del sito e non mi pare un metodo molto elegante per incontrare nuove persone con cui costruire un rapporto reale di affetto.

Qualche settimana fa mi sono iscritto a OkCupid, che è un piccolo gioiellino in ambito di user experience design. Al di là dell’interesse professionale, però, il sito mi ha incuriosito maggiormente degli altri tipi di piattaforme perché in qualche modo maggiormente spostato sul tema del “capisci te stesso e comunicalo” piuttosto che sul “vai a caccia di donne con la clava”. Di fatto su OkCupid le ragazze italiane sono pochissime e onestamente non è quello l’aspetto che ha aumentato il mio livello di engagement (…) con il sito. La vera killer application del sito è il meccanismo delle domande che costruiscono il tuo profilo pseudo-psicologico e poi, se vuoi, lo confrontano con quello delle iscritte alla community. Ecco il mio al momento.

Detto che i risultati cambiano in base alle domande, ma che avendo ormai risposto a molte centinaia di domande il cambiamento dei valori è sempre più lento, alcune voci ormai sono parecchio stagliate. In particolare, quella che colpisce di più è il valore per cui sarei “More Conventionally Moral” rispetto alla media. Sono davvero sorpreso perché immagino che faccia il paio con il “Less Kinky” di cui sotto, ma in generale non sapevo di essere così “tradizionalista” rispetto alla morale comune. Mi ritrovo invece in punti come “More Experienced in Life” o “Less Into Exercise”, che probabilmente fotografano davvero la situazione; mi fanno piacere il “More Kind” o il “More Love-Driven”; mi fanno riflettere il “Less Artsy” oppure il “More Logical”.

In sintesi, ho trovato un passatempo che alla fine non porta da nessuna parte relativamente all’obiettivo con cui lo strumento è stato creato (matchare i profili M/F, M/M, F/F a seconda delle preferenze indicate) e che probabilmente non funziona al massimo come peraltro avviene con le piattaforme concorrenti, ma che trovo divertente per provare a conoscermi un po’ meglio. Scrivevo appena qualche settimana fa che pensavo di essere “allergico alle regole” e ora scopro di essere addirittura molto più in linea con la morale comune degli altri. Pensavo di riuscire già a sorprendere me stesso, nel bene e nel male, cambiando continuamente luoghi, persone e atteggiamenti; forse, come dice il profilo, sono “More Confident” della media.



4 Comments to “More Conventionally Moral”

  1. Catia | Febbraio 25th, 2012 at 00:42

    Ciao piccolino… Stasera per chissà quali motivi (forse una crisi di solitudine) mi è venuta voglia di guardare nella tua cuccia. Non ho capito molto del tuo profilo, ma in effetti quel More Conventionally Moral ha colpito anche me. Davvero Giuseppe? Devi fare qualcosa; il Coventionally non mi piace molto. Come dice Mark Twain “Ogni volta che ti trovi dalla parte della maggioranza è tempo di cambiare (o fare una pausa e riflettere)”.
    Faccio sempre il tifo per te…

  2. ex-xxcz | Febbraio 25th, 2012 at 03:07

    Ciao Catia, è sempre bello leggerti… L’altro giorno vedevo il tuo nome nella rubrica del cellulare e pensavo che le prime e-mail ce le siamo scambiate quasi 15 anni fa, sembra incredibile

  3. Pingback dall’articolo » Outdoor, competizione e militari | Luglio 18th, 2013 at 21:29

    […] mi sento piuttosto fuori posto in queste olimpiadi fatte da gente come me, con la panza che esce dalla maglietta e lo smartphone sempre in mano. Il che ovviamente dovrebbe essere il motivo per cui veniamo sottoposti a queste iniziative: venire spiazzati per dare il meglio, per imparare come lavorare meglio insieme ai colleghi per risolvere problemi comuni. Anche se poi come al solito prevale l’individuo e quindi i più allenati si pavoneggiano con l’istruttore di turno dimenticandosi di chi è meno in esercizio nel gruppo. Alla faccia del teamworking, del far fronte al nemico comune, del costruire insieme. […]

  4. Pingback dall’articolo » Cibo e religione | Settembre 17th, 2013 at 21:55

    Come ricorderete a giugno ho pianificato un viaggio in India a cavallo di Capodanno. A luglio mi sono reso conto di non avere più molti amici laggiù e così mi sono iscritto a un sito per Indiani e Indiane; immagino avrei potuto utilizzare OKCupid o Badoo, ma come già detto nessuna delle due piattaforme mi ha mai convinto tanto. La cosa interessante della mia avventura virtuale indiana è che mentre sui due siti di cui sopra dovrei essere io ad andare in giro “a caccia” di ragazze, ho improvvisamente scoperto di essere “preda” di tante trentenni indiane in cerca di marito. Anzi, nella maggior parte dei casi dei relativi genitori, che le presentano e promuovono. […]

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