Quando ho scoperto che le Elezioni europee si tenevano durante il mio viaggio negli Stati Uniti ho tirato un sospiro di sollievo. Non per pigrizia, visto che comunque il viaggio in Calabria lo faccio lo stesso nei giorni precedenti e poi da lì parto per Boston/New York; non per codardia, perché comunque non mi sono mai tirato indietro dal voto. Solo che questa volta, onestamente, non avrei davvero saputo per chi votare.

I miei sparuti lettori si domanderanno il perché uscire dalla tradizione (classicamente perdente) del voto a quello schieramento di sinistra che nella sua ultima reincarnazione si chiama SEL; il motivo è che l’ammucchiata per Tsipras non mi convince per nulla. Non mi piace l’idea di schierarsi dietro un Greco, non mi piace lo stile di comunicazione che stanno adottando, non mi piace la storia delle candidature civetta dei vip.

È pur vero che nella logica “gli altri stanno peggio”, non è che il resto dell’offerta politica sia così chiara e lineare: un sacco di loghi creati come accorpamenti di liste e partitini con nomi sconosciuti sopra, più i soliti partitoni italiani general purpose. I programmi sono abbastanza generici e non aiuta il dibattito radicalizzato tipo “Euro sì/no”, “Merkel sì/no”, “Fiscal compact sì/no” e così via, procedendo un po’ tutti per radicalizzazioni.

Ho fatto il mio consueto esercizietto con Voisietequi e come tradizione sono più vicino al PD di quanto lo sia rispetto a Verdi o Altra Europa; stavolta la novità è che risulto vicino anche a Scelta Europea ma questo non mi rende di certo felice: non avrei mai votato né loro né il PD. Rimango quindi nella mia confusione elettorale sperando che da qui alle prossime Politiche il panorama politico si normalizzi e ritrovi qualcuno cui dare fiducia.



2 Comments to “Per fortuna non voterò alle Elezioni europee”

  1. Pingback dall’articolo » Il burrone a sinistra | Maggio 17th, 2015 at 22:30

    Già lo scorso anno ho ammesso quassù di essere sollevato dal non votare, vista l’assenza di riferimenti politici vagamente condivisibili. In altri casi ho scritto qui le mie preferenze prima e i miei mal di pancia poi, vista l’inconfondibile capacità di schierarsi sempre dalla parte che perde. Che poi così a occhio per decenni era una capacità condivisa con chiunque votasse “a sinistra”. […]

  2. Pingback dall’articolo » Perché non voterò alle elezioni politiche del 2018 | Febbraio 18th, 2018 at 21:19

    […] Non avevo poi votato alle ultime elezioni europee, complice il viaggio negli Stati Uniti ma soprattutto l’impossibilità di ritrovarmi nell’offerta politica complessiva, ancor meno nel movimento di entusiasmo che ha poi portato Renzi al 40%. […]

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