Un po’ di sano bungee jumping sociale
27 Maggio 2007Prendete un timido patologico come il sottoscritto, dategli una settimana lavorativa da 70 ore in 5 giorni e poi speditelo la mattina del sesto nella campagna milanese ad un bizzarro pranzo con quelle strane figure chiamate blogger, quelle cui dedica ore delle sue giornate e soprattutto delle sue serate. Questo, in linea di massima, l’esperimento che mi ha visto protagonista nella settimana che sta finendo in queste ore. Involontari vittime (o carnefici, eh eh) i partecipanti al casereccio “pranzo di gala” dei Marketing Blog Playoffs 2007. Amichevole il clima della competizione, più che amichevole quello del barbecue finale: finalmente l’occasione per conoscere volti ed anime nascosti abitualmente dal codice dei rispettivi blog.
La cronaca della giornata l’ha già fatta il buon Passero, che si è confermato simpatico e disponibile all’ascolto (qualità importantissima, nel mondo della comunicazione) come già traspariva dalle sue pagine. Per quanto mi riguarda, posso aggiungere solo un paio di viaggi in macchina con l’ottimo Enrico Bianchessi e la dolce Elisondo, un piacevole ritorno ad ascoltare i ricordi musicali dello spumeggiante Maurizio Goetz, l’entusiasmo per aver conosciuto dal vivo il “vip” Massimo Moruzzi dopo 4 anni di letture ed un interessante scambio di ricordi di viaggi in India con l’indimenticabile Pierluca Santoro, autodefinitosi “Il camionista della consulenza”. Sul pranzo, invece, poco da aggiungere a quanto scritto dal Passero: leggero (strano per essere un agriturismo) e informale (strano vista la seniority professionale degli astanti).
Molto più interessanti della carne grigliata, invece, le conversazioni durante e dopo il pranzo: il brillante Italo Vignoli ha condotto la maggior parte delle discussioni, orientate soprattutto sul rapporto tra marketing, stampa e aziende dei mercati ICT e media. Ottimi interventi, come prevedibile, quelli del guru Gianluca Diegoli, che si conferma il fulcro vivente di questa piccola ma coesa comunità di interessi, anche su argomenti di carattere più soft: viaggi, rapporti interpersonali, ricordi, interessi. Allo stesso modo, bella figura anche da parte del simpatico Gianluca Arnesano: il suo libro Viral Marketing e altre strategie di comunicazione innovativa, in uscita da Franco Angeli, promette di diventare uno dei testi più citati nelle bibliografie dei tesisti italiani… Nota di merito anche per Mizio, Valerio Franco e Fluido, che hanno vinto difficoltà logistiche e familiari per raggiungerci e condividere il nostro banchetto.
Devo ammettere che, viste le premesse dell’esperimento di cui parlavo all’inizio, ho particolarmente apprezzato i miei commensali per la disponibilità interpersonale dimostrata: se Maurizio, Gianluca, Italo, Enrico o Pierluca possiedono un tale livello di specializzazione da essere oracoli insostituibili nel proprio settore di esperienza, io che purtroppo sono un tuttologo non potevo fare altro che ascoltare e divertirmi. Incredibile a dirsi, anche quando ho sparato le mie due cavolate, ho trovato orecchie attente e curiose: ad esempio, quando ho raccontato della mia sonnolenta esperienza al LitCamp e della pessima abitudine delle blogstar nostrane (con buona pace di Massimo) di tirarsela a più non posso in questo tipo di conclavi della Rete; ho persino trovato interesse nel momento in cui ho parlato degli strampalati esiti della mia analisi delle chiavi di accesso alla Cuccia.
Non potevano che tornarmi in mente le esperienze del passato: gli incontri con gli amici chattari della seconda metà degli anni Novanta o con quelli dei forum all’inizio del decennio successivo. Non ero mai a mio agio, forse perché sempre al centro dell’attenzione in base al mio ruolo ed alle mie responsabilità in quelle comunità. Stavolta, decisamente più che al LitCamp (dove solo NikInk mi aveva rallegrato la giornata), finalmente ho vissuto un’occasione per cui essere contento di aver dato un volto agli amici virtuali di turno. Morale della favola: più che la timidezza (che c’è, ma che con persone tanto amichevoli incide decisamente meno), poté la stanchezza. Effettivamente ero un fantasma semi-dormiente, ma con le orecchie drizzate: è noto che mi piace ascoltare e bisogna dire che ieri di parole interessanti se ne sono sentite tante. Inutile dire che a questo punto posso solo sperare in nuove possibilità di incontro con quelli che sono la maggior parte dei miei blogger preferiti.